rotate-mobile
Cronaca

A ruba pane e pasta, si teme di restare a secco. Prezzi in crescita, ma con differenze importanti

Scaffali sguarniti negli ipermercati: la crisi, la guerra e il caro gasolio con lo stop dell'autotrasporto da lunedì preoccupano i consumatori che fanno scorte

Una corsa contro il tempo quella che spinge famiglie e persone a fare scorta di beni di prima necessità, soprattutto agli ipermercati, per paura di non trovare più pasta, pane, sughi, farine oli, e beni che stanno andando a ruba in questi giorni e che talvolta continuano ad aumentare di prezzo. Rispetto a qualche settimana fa, quando i costi hanno iniziato a lievitare anche nella grande distribuzione, adesso si vedono gli scaffali sguarniti. Il timore è che il caro gasolio, oltre a ripercuotersi sull'aumento dei costi in generale, riduca, come di fatto accadrà da lunedì i viaggi degli autotrasportatori e quindi le consegne della merce, compresi gli alimentari. Lo scenario è peggio di quello della pandemia, perché all'epoca la logistica per garantire il rifornimento delle derrate non è mai venuta meno.

Secondo TrasportoUnito, associazione italiana degli autotrasportatori, lunedì 14 marzo non accenderanno il motore circa 70.000 mezzi pesanti (fra bilici e autotreni), in seguito alla decisione delle imprese di non caricarsi di oneri finanziari per l’impossibilità di far fronte agli aumenti record nel costo del carburante. «Solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno non sarà di quattro volte maggiore», spiega l'associazione.

La crisi della pandemia e subito dopo la guerra, stanno mettendo a dura prova la tenuta delle economie, specie di quelle energeticamente dipendenti da risorse non proprie. La paura dei consumatori non è solo quella dei rincari ma anche della mancanza di prodotti e alimenti principali, che potrebbero arrivare con meno frequenza e abbondanza e costringere qualcuno a doverne fare a meno o aspettare di più, mentre sostituire pasta e pane con altre derrate è economicamente insostenibile per l'impennata dei prezzi e la tenuta dei bilanci famigliari. 

Insomma, una crisi quella che l'Europa sta attraversando, dai risvolti imprevedibili e preoccupanti. Con la benzina e il gasolio che a momenti sfiorano i 2.5 euro al litro e i beni che cominciano a non essere più abbondanti neppure negli ipermercati. Differenze importanti comunque si riscontrano da catena a catena, anche sulla pasta e il pane. Meglio fare qualche in giro in più e confrontare: ci sono scarti fino a 20 centesimi fra confezioni da mezzo chilo di pasta della stessa marca, da negozio e negozio, con catene che stanno mantenendo il prezzo abbastanza stabile nelle ultime settimane.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A ruba pane e pasta, si teme di restare a secco. Prezzi in crescita, ma con differenze importanti

VeneziaToday è in caricamento