rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Continua a nascondere i soldi", Renato Chisso è tornato in carcere

Il Tribunale di sorveglianza ha deciso che l'ex assessore regionale alle Infrastrutture debba tornare in cella: "E' socialmente pericoloso"

Aveva chiesto il mese scorso di finire di scontare la pena ai servizi sociali, magari servendo alla mensa dei poveri della Caritas di via Aleardi a Mestre. Invece per Renato Chisso, l'ex assessore regionale alle Infrastrutture che ha patteggiato due anni e mezzo di reclusione nell'ambito dello scandalo Mose, con l'accusa di corruzione, si sono spalancate giovedì pomeriggio le porte del carcere di Santa Maria Maggiore. Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia, deputato a decidere le modalità con cui Chisso dovrà scontare la propria pena, ha deciso che l'ex Forza Italia con il suo comportamento si sia dimostrato ancora "socialmente pericoloso". 

Non avrebbe mai ammesso ai giudici di aver ricevuto mazzette dall'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e soprattutto non avrebbe mai spiegato dove quei soldi siano finiti. Senza collaborazione con la giustizia, dunque, il giudice di sorveglianza ha optato per l'ordinanza di carcerazione, eseguita giovedì pomeriggio. Anche perché, secondo il Tribunale, sussiterebbe il concreto rischio che l'ex assessore possa entrare in contatto ancora con gli stessi imprenditori che finirono nel mirino dell'inchiesta della Procura di Venezia. Si tratta della seconda esperienza in un penitenziario per Chisso, che fu colui che scontò più mesi in cella tra coloro che furono arrestati al termine della "grande retata" che travolse il mondo politico lagunare. Dopo il patteggiamento, aveva continuato a scontare la sua pena nella sua villetta di Favaro Veneto.  Contattato, l'avvocato

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Continua a nascondere i soldi", Renato Chisso è tornato in carcere

VeneziaToday è in caricamento