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Cronaca

Scandalo Mose, batosta fiscale da 30 milioni in arrivo sul Consorzio

Si stanno per concludere gli accertamenti di natura fiscale della guardia di finanza intorno all'inchiesta penale: si rivelerà un conto molto salato

Oltre all'inchiesta penale c'è di più. E di sicuro prima o poi arriverà. Si tratta del "conto" che verrà presentato al Consorzio Venezia Nuova al termine delle verifiche fiscali della guardia di finanza, che a quanto pare sarebbero prossime alla fine. Come riporta il Gazzettino, la cifra che il sodalizio di imprese impegnato a costruire il sistema di dighe mobili potrebbe vedersi costretto a pagare sarà molto elevata: tra i 25 e i 30 milioni di euro.

Tanto che l'attuale dirigenza, che tra pochi giorni verrà azzerata per avviare il commissariamento deciso dall'autorità anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone, ha ammesso nei giorni scorsi sui quotidiani di essere stata costretta a individuare una certa somma nei bilanci in vista del pagamento del risarcimento, che comprenderà anche multe e interessi sulle fatture messe nero su bianco in una decina d'anni d'attività.

Questi accertamenti di natura fiscale si erano bloccati temporaneamente per lasciare spazio all'inchiesta penale coordinata dal pool di magistrati della Procura di Venezia, ora invece si avvia alla conclusione. Ma c'è anche un altro filone che potrebbe significare esborsi molto ingenti: lo stesso Consorzio, come già annunciato la scorsa settimana, ha dato mandato ai propri avvocati di entrare in possesso dei verbali delle sentenze di patteggiamento (per ora sono diciannove) per sondare la possibilità di un eventuale risarcimento danni. Facendo causa a chi, con la propria condotta, ha messo in cattiva luce il Cvn. Anche in questo caso si prevedono milioni di euro in ballo.

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