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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Dolo / Via Parolini

Scavano nel campo ad Arino, si imbattono in resti dell'antica Roma

Durante i primi rilievi per la costruzione di un bacino sono stati trovati strati di terreno di interesse archeologico. La parola alla Soprintendenza

Le voci si rincorrevano già da qualche giorno in paese. Ora è arrivata la conferma della Provincia: lo scorso 8 ottobre i lavori diretti da Ca' Corner per la realizzazione di un bacino d'invaso che interessa un'area di circa 17mila metri quadrati, posto lungo il canale Tergolino, hanno dovuto subire uno stop inatteso.


Durante l’esecuzione dei sondaggi richiesti dalla Soprintendenza Archeologica di Padova, nell’area destinata al bacino di laminazione, sono state rilevate, sotto il deposito agrario moderno, a circa 70 centimetri “alcune evidenze stratigrafiche e strutturali attribuibili ad età romana e riferibili ad un passaggio agrario caratterizzato dall’assetto centuriato e da un insediamento a carattere rustico”, come si legge nel rapporto ufficiale arrivato mercoledì agli uffici provinciali. Insomma, lì forse ci arrivava il graticolato romano, che nel Miranese ha poi plasmato lo sviluppo del territorio fino ai giorni nostri.

"L'invaso è un'opera attesa e di rilevante interesse pubblico, che ha lo scopo di ridurre i rischi idraulici della frazione, soggetta a periodici allagamenti - dichiara la Provincia - L’opera è finanziata sia dalla Provincia che dal Comune di Dolo; il  costo dell’intervento è di 190 mila euro, e la quota parte sostenuta dalla Provincia è di circa 95 mila euro. L’intervento rientra nelle opere complementari ai lavori di realizzazione di una pista ciclabile in via Cazzaghetto, nel Comune di Dolo".

La presidente Zaccariotto, con delega alla Viabilità, ha dichiarato: "Gli elementi individuati durante lo scavo non comporteranno la sospensione dei lavori di scavo, che tuttavia verranno eseguiti con l’assistenza archeologica continuativa da parte di una ditta specializzata, e sotto la regia della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. Nel caso i ritrovamenti dovessero aumentare, per quantità e importanza storica, ciò eventualmente potrebbe provocare un rallentamento nella conclusione dei lavori, prevista il prossimo 6 dicembre".   

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