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Cronaca

Sciopero Actv, un solo sindacato con un iscritto blocca il trasporto pubblico

Adesione revocata da tutte le sigle tranne che da Cub, ma i lavoratori aderiscono lo stesso. Zuin: «Problema di rappresentatività». Il garante ora ha escluso la possibilità di aderire allo sciopero del 16 dicembre

La parola data è stata mantenuta. Venerdì scorso il prefetto Vittorio Zappalorto ha convocato il tavolo istituzionale sulle risorse per il trasporto pubblico veneziano e l'assessore alle Partecipate Michele Zuin ha proposto un emendamento alla legge di Bilancio, da portare in discussione in Parlamento, per ottenere 20 milioni all'anno fino al 2026 tramite l'interessamento del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Così lo sciopero dichiarato per il 13 dicembre dalle sigle Filt Cgil, Ugl Aft, Usb L.P., Sgb e Cub, è stato revocato. Da tutte tranne che da una organizzazione: il Cub Trasporti. Un sindacato che in Avm su 3 mila lavoratori conta un iscritto.

Cub ha portato uno sciopero ritirato da tutti ad avere un'adesione importante: al 73% nella navigazione e al 76 nell'automobilistico. I disagi non sono mancati e neppure le critiche dell'utenza, inferocita perché messa in difficoltà specie all'alba sui bus e di sera tardi per le corse saltate verso le isole. Pochi vaporetti anche durante il giorno, nonostante Avm avesse previsto corse extra nelle fasce di garanzia. E l'assessore Zuin ha posto il tema della rappresentanza. «Poiché lo sciopero è solo di Cub, che ha un iscritto in tutto il Gruppo, e poiché tutte le altre sigle hanno formalmente revocato lo sciopero, è chiaro che c'è un problema». Questa adesione e la bocciatura del referendum di agosto, insomma, dimostrerebbero che i sindacati non rappresentano più i lavoratori e che se per ipotesi si trovasse un accordo sulla vertenza, non si saprebbe neanche se ha valore e per chi, visto che è venuto a mancare l'interlocutore dell'azienda. «Si potrebbe chiedere perché scioperano, visto che non gli è stato tolto un euro e mantengono il posto di lavoro, nonostante l'azienda abbia minori ricavi per 160 milioni in due anni». «È la conseguenza di un anno di vertenza senza risultati sul piano delle condizioni di lavoro, dei turni, delle ferie, dei riposi», commenta Valter Novembrini (Filt Cgil) - il bilancio aziendale è a -19 milioni nonostante la disdetta unilaterale. Non credo sia colpa del sindacato». «Abbiamo spiegato i motivi della revoca dello sciopero ai lavoratori, il senso di responsabilità, ma purtroppo gli animi sono ancora caldi», afferma Igor Cuzzolin (Ugl Aft).

«Non abbiamo messo un soldo, certo, ma lavoriamo 40 minuti in più a turno gratis e avanziamo almeno 15 giorni di ferie più i riposi», commenta un lavoratore della navigazione. E ci sono dipendenti infastiditi perché lo sciopero del 13 preclude la possibilità di partecipare a quello del 16, indetto da Cgil e Uil nazionale contro la manovra del governo Draghi. Il garante ha stabilito che non ci sono le tempistiche di legge per aderire. In teoria se qualcuno dovesse scioperare in Actv andrebbe incontro a conseguenze.

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