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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Croce / Ponte della Libertà

Avm: sciopero totale, disguidi e tensione. Non c'è ritiro della disdetta. Aperture sui turni

Le trattative in strada fra Seno (Avm), Papaccio (Actv), Scattolin (Sgb), e Novembrini (Filt Cgil). Uno spiraglio alla fine. C'è la disponibilità dell'azienda a rivedere i turni, specie i più pesanti, e a far rientrare dalla cig una quindicina di persone a rinforzo. Lunedì si dovrebbe dare il via. Ma alcuni hanno rifiutato

Ci è mancato poco al contatto fra le forze di polizia e i manifestanti oggi, sopra il ponte della Libertà bloccato dalla protesta dei lavoratori Avm Actv che verso le 13.30 hanno fermato il traffico, durante lo sciopero di tre ore, dalle 12 alle 15, che ha fatto registrare per la quarta volta un'adesione praticamente totale, disagi e tensione. La gente verso le 13, in attesa del tram a piazzale Roma, si è adagiata a terra in attesa del primo mezzo disponibile. Molti gli utenti anche ai capolinea delle corse bus. E verso le 13.30 hanno iniziato a non poter più andare avanti sul ponte neanche le macchine dei privati a causa di un blocco. Era in corso la manifestazione di 400-500 persone a bloccare le carreggiate, sia verso Venezia che sul lato opposto. Un pullman è stato praticamente circondato e tenuto fermo. 

La polizia schierata a distanza a un certo punto si è portata avanti velocemente, tanto da costringere le persone schierate a indietreggiare. «Dovete liberare la strada», ha detto il vicario del questore di Venezia Eugenio Vomiero. I manifestanti allora si sono seduti a terra. Ci sono volute trattative e mediazioni per far arrivare a piazzale Roma il dirigente di Avm Giovanni Seno, e il capo del personale, Carlo Alberto Papaccio, e far spostare il corteo verso piazzale Roma.

Il segretario del sindacato Sgb che ha indetto le 3 ore di sciopero, Danilo Scattolin, parlando a nome dei lavorotori ha chiesto a Seno il ritiro della disdetta della parte normativa del contratto integrativo. Ha implorato di riportare la situazione dei turni, delle pause, delle soste e dei riposi a com'era prima del 7 aprile, quando le disposizioni di servizio sono diventate operative unilateralmente. Seno ha fatto sapere che tutto verrà discusso al tavolo con il sindaco, ma non ha concesso alcun margine sul ritiro della disdetta che in molti fra i lavoratori stavano scandendo in coro. Il primo cittadino Luigi Brugnaro, poche ore, prima aveva aperto all'incontro con le organizzazioni sindacali e l'azienda, raccomandando di non rinunciare al tavolo aziendale. 

«Dimissioni, dimissioni», hanno gridato alcuni contro Seno. «Deve ritirare la disdetta», hanno continuato. Neppure le trattative, andati avanti in strada fra Seno, Papaccio, Scattolin di Sgb, Valter Novembrini di Filt Cgil, e la polizia a sorvegliare, hanno portato a elementi diversi sulla disdetta. C'è stato però uno spiraglio: la disponibilità a rivedere i turni, specie quelli più pesanti, e a concedere, togliendole dalla cig (cassa integrazione) delle unità in più, una quindicina di persone a rinforzo nell'automobilistico e nella navigazione. Un'apertura che non tutti hanno accettato, proponendo di raggiungere la sede del Comune e provare a forzare la situazione.

«Se avessimo parlato subito, prima della disdetta, non saremmo arrivati a questo punto», ha commentato Novembrini alla fine. «Dieci persone in più nella navigazione non risolvono tutto ma sono un passo avanti - ha detto Stefano Boscolo di Ugl - Abbiamo chiesto di divedere le perdite della pandemia dai problemi strutturali, in un tavolo istituzionale, ma è il sindaco che deve far qualcosa». Per l'azienda, «si sono persi due mesi e mezzo a causa del rifiuto a voler trattare». Lunedì Avm ha convocato i sindacati, ma le organizzazioni a questo punto hanno detto di voler attendere l'incontro con il sindaco Brugnaro. 

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