rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Via Giuseppe de Marchi

Coperta corta per chi paga e per chi riscuote le tasse: sciopero all'Agenzia delle entrate

«Dipendenti in pensione non sostituiti, carichi di lavoro aumentati, mancanza di innovazione e di strategie contro l'evasione fiscale». Assemblee in tutta Italia. A Marghera dei 750 si fermano in 500

Hanno denunciato con forza di non avere risorse adeguate per intraprendere la lotta all’evasione fiscale. Sono i dipendenti delle Agenzie delle entrate, delle direzioni provinciali e uffici territoriali, degli uffici delle dogane e monopoli. Hanno incrociato le braccia in tutta Italia e indetto assemblee dei lavoratori di due ore, dalle 11 alle 13, oggi, giovedì 23 gennaio, anche nella grande sede di Marghera, dove sono impiegati circa 750 lavoratori. Le sigle Cgil, Cisl, Uil, Confsal Unsa, Flp, parlano di «grave e insostenibile carenza di personale che rende impossibile garantire una qualità dei servizi e combattere l'evasione fiscale». «Nell'Aula Magna della sede di Marghera hanno partecipato quasi 500 addetti. Qui ci sono tutti gli uffici di terraferma: direzione provinciale di Venezia, centro di assistenza telefonica, centro operativo, più la sezione staccata di alcuni uffici centrali (area controllo grandi contribuenti)», dice Carmine Ruocco della Funzione Pubblica Cgil del Veneto.

«Abbandonati a se stessi»

Parlano i numeri, scrivono Cgil, Cisl, Uil, Confsal Unsa, Flp. Negli ultimi 2 anni circa 4500 unità, per pensionamenti e quota 100, «hanno determinato un’ulteriore mancanza che in certi territori è causa di situazioni quasi insostenibili. I carichi di lavoro vengono aumentati di anno in anno. La politica sembra assente e manca una strategia e un'organizzazione del lavoro». Marghera è senza direttore, ma in generale le direzioni regionali sono senza vertici, le direzioni provinciali senza direttori, i 1500 Poer (posizioni organizzative di elevata responsabilità) appena istituite sono già in attesa del giudizio di legittimità della Corte Costituzionale. «Il disinteresse dimostrato nel confermare i quadri intermedi, la mancata assunzione di personale programmata non solo sul passato ma anche sul futuro (l’età media è sempre più alta), mancanza di risorse per il salario accessorio (bloccato per un cavillo legislativo), rappresentano un quadro difficile da sopportare. Chiediamo che i lavoratori siano messi nella condizione di poter svolgere il proprio lavoro». Impossibile operare senza una organizzazione all’interno degli uffici, spiegano le sigle Cgil, Cisl, Uil, Confsal Unsa, Flp, poter aspirare allo sviluppo della propria carriera, essere retribuiti «giustamente in funzione del lavoro svolto. Siamo in attesa del rinnovo del contratto di lavoro che, ottenuto nel 2018, dopo 7 anni dalla scadenza, è già scaduto da oltre un anno».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coperta corta per chi paga e per chi riscuote le tasse: sciopero all'Agenzia delle entrate

VeneziaToday è in caricamento