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Cronaca

Sciopero del 26 marzo, tutti i dipendenti Avm hanno incrociato le braccia. Disagi

Giornata di disagi per gli utenti. I sindacati: «L'avremmo ritirato, ma l'azienda non ha aperto il tavolo rinviando»

È stato sciopero totale dei dipendenti Avm, come l'8 marzo scorso, ma senza proteste in piazza o manifestazioni, oggi, 26 marzo. Tra il 97 e il 99% l'adesione, secondo l'azienda. Si sono svolte due assemblee sindacali in videoconferenza, per la navigazione e l'automobilistico, in cui rappresentanti e lavoratori hanno discusso la vertenza locale, in corso dall'annuncio della disdetta del contratto di secondo livello, il 26 gennaio. Lo sciopero ha riguardato anche il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, su cui Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno rotto con Asstra (Associazione datoriale del trasporto locale). Ma sull'astensione ha pesato il clima teso dell'incontro di giovedì. «Occorre abbassare i toni per proseguire», ha detto Valter Novembrini della Filt Cgil Venezia. 

I sindacati pensavano che l'azienda avrebbe aperto il tavolo discutendo nel merito la piattaforma che unitariamente avevano consegnato martedì sera. «Quando si è aperta la discussione, l'amministratore Giovanni Seno ci ha detto che si trattava di una riunione di cortesia. Per questo abbiamo scioperato», ha detto Francesco Sambo di Uiltrasporti. Non c'è stato finora il congelamento che i sindacati avevano chiesto per la disdetta della parte normativa, che scade il 31 marzo. «Loro hanno sottolineato il fatto che Uil Avm ha preso le distanze dalla linea unitaria», come ha confermato la segretaria Loredana Borghi. Novembrini e Sambro la ritengono una strumentalizzazione. Alla fine Avm ha rinviato il tavolo sindacale a lunedì e quindi è scattata l'astensione, secondo Cgil e Uil. «Ora ci aspettiamo un'apertura, non certo una disdetta unilaterale», ha detto Novembrini.

Pesanti i disagi per l'utenza. Alle tensioni per gli assembramenti a bordo dei mezzi dei giorni scorsi, si sono aggiunti i disguidi della mancanza totale di corse durante il giorno e del cambiamento degli orari attesi dei servizi automobilistici nelle fasce di garanzia, dalle 6 alle 9 e dalle 16.30 alle 19.30. L'azienda ha messo più corse, e sono comparsi anche più bus scolastici, come in fascia arancione. Ma il problema è che sono passati in orari diversi da quelli previsti e non lo sapeva nessuno, hanno raccontato alcuni. Così dopo gli sfoghi con i conducenti alcuni hanno continuato sui social. «Auspico che lunedì l'azienda riparta dalla proposta sindacale e ci sia buon senso, serenità e tempo per concludere il confronto», dice Marino De Terlizzi della Fit Cisl. «L'azienda risponda sull'ammanco del mezzo milione di euro di cui non si è più saputo nulla e Seno dica perché compare fra i dirigenti e quadri in Avm nel 2020, ma con la dicitura che Avm non gli dà alcun emolumento perché è in libro paga di Actv. E quando si guarda sui dirigenti Actv non si trova», commenta Giampiero Antonini di Cub.

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