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Vertenza Casinò in alto mare: lavoratori in sciopero tutta la giornata

Il personale ha incrociato le braccia due ore ieri sera. Oggi si replica. Alla base dell'agitazione la querelle riguardante la privatizzazione o meno della casa da gioco di Ca' Noghera

Ora è muro contro muro. Lavoratori del Casinò di Venezia da una parte, sindaco Giorgio Orsoni e amministratore delegato Vittorio Ravà dall'altra. E il braccio di ferro si impernia su un'unica questione, ma fondamentale: privatizzare o no la casa da gioco di Ca' Noghera? Oggi tutto il personale incrocierà le braccia in segno di protesta.

 

Le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snalc, Ugl e Rlc avevano proclamato un'agitazione di due ore solo per la giornata di ieri, sabato 10 marzo, ma i lavoratori, riuniti in assemblea giovedì sera, hanno deciso di alzare il tiro. Il livello di preoccupazione è molto alto. Tra i dipendenti, infatti, circolerebbe la voce di grossi problemi di liquidità aziendale che potrebbero portare al mancato pagamento degli stipendi nei prossimi mesi.

Mercoledì 15 marzo era stato convocato un incontro tra sindaco Orsoni, amministratore delegato Ravà e sindacati. Poi tutto è stato mandato all'aria dalla notizia della convocazione dello sciopero. L'incontro, stando a quanto avrebbe dichiarato il primo cittadino lagunare, si farà dopo che il Consiglio comunale avrà discusso della situazione: cioé lunedì 19 marzo. Tutto in alto mare, quindi. Proprio in un momento in cui le entrate incamerate dal Casinò sono crollate più che nei mesi di crisi del 2011. La vendita ai privati da un lato, il piano dell'amministratore Rava' per il risanamento, fatto da abbattimento di retribuzioni, premi e flessibilità dall'altro sono troppo distanti, al momento, per trovare un punto d'incontro.

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