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Cronaca Marghera / Via della Libertà

Camusso tra gli operai a Porto Marghera: "Il lavoro è un diritto"

Il segretario generale Cgil ha commentato con preoccupazione i dati Eurostat sulla disoccupazione giovanile, schizzata al 35,9%: "Le politiche di rigore portano alla recessione"

Mentre a Palazzo Balbi stamattina si è firmato il "Patto per lo sviluppo" economico del Veneto, a Porto Marghera invece andava in scena lo sciopero di quattro ore indetto dalla Cgil. All'assemblea finale ha partecipato anche il segretario generale del sindacato Susanna Camusso, che ha spiegato i motivi per cui il sindacato non ha partecipato alla ratifica dell'intesa: "Se uno pensa in una regione come il Veneto di parlare di industrializzazione e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente. E nel documento manca".

 

Il leader Cgil ha poi messo l'accento sui difficili numeri che caratterizzano il Veneziano e, in generale, tutto il Paese. Riguardo il dato reso noto da Eurostat, secondo cui la disoccupazione dei giovani sotto i 25 anni nel Belpaese a marzo è balzata al 35,9% rispetto al 33,9% del mese precedente, il segretario si è detto molto preoccupato.

"E' un dato drammatico - ha affermato Susanna Camusso - E' la ragione per cui noi continuiamo a dire che, se non ricomincia a crescere il lavoro, questo Paese si avvita in una crisi infinita. Le politiche di rigore sono politiche che stanno determinando recessione, ma anche depressione, e l'impossibilità di esercitare un diritto, che io credo resti fondamentale per le giovani generazioni, ma anche per quelle che sono in uscita dai luoghi di lavoro rispetto alla crisi, di trovarne un altro".

Secondo il leader della Cgil "é per questo che non ci si può limitare a guardare questi dati, come ho visto qualche ministro fare, e dire 'era previsto'". A chi le chiedeva un'opinione sul suggerimento del governo ai cittadini di segnalare gli sprechi la Camusso ha commentato: "E' curioso ed abbastanza strano: abbiamo un governo di tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero svolgere i tecnici che hanno nominato i tecnici. Pare che l'assurdità sta solo in questa sequenza".

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