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Cronaca Marghera / Via delle Industrie

La Cgil veneziana punta i piedi: sciopero generale per il 2 maggio

Al termine delle quattro ore di agitazione, alle 14, assemblea al Petrolchimico con il segretario generale Susanna Camusso. L'iniziativa per chiedere risorse per Porto Marghera al governo

Quattro ore di mobilitazione a sostegno di Porto Marghera e delle aree produttive di interesse nazionale, per chiedere al governo Monti lo stanziamento di risorse urgenti per un settore in grossa difficoltà. La Cgil veneziana ha annunciato uno sciopero generale per il 2 maggio prossimo. Un segnale che, secondo le intenzioni del sindacato, dovrebbe arrivare dritto fino a Roma. Alle 14, a conclusione dell'agitazione, al capannone del Petrolchimico, ci sarà un'assemblea cui parteciperà anche il segretario generale Susanna Camusso. Lo slogan dell'iniziativa è "Ripartire dal lavoro".

D'altronde i dati "sociali", secondo il sindacato, soprattutto riguardo l'area di Porto Marghera, sono molto negativi: a marzo sarebbe stato raggiunto il massimo storico di due milioni di ore di cassa integrazione. Le proposte della Cgil, che guardano sia al livello nazionale che a quello locale, sono incentrate su tre grandi capitoli: la soluzione delle crisi aperte, a partire da Marghera (intesa come area complessa); qualità del lavoro e sistema degli appalti; nuovo sviluppo.

"Ricordiamoci che Porto Marghera dava lavoro a quasi 20mila persone negli anni Settanta - ha dichiarato Roberto Montagner, segretario generale della Cgil lagunare - mentre ora ne conta meno della metà". Un dato su tutti sottolinea il sindacalista: nei primi tre mesi dell'anno nell'area sono stati 5mila 478 i lavoratori che si sono ritrovati in mobilità, segnando un +5% rispetto al periodo corrispondente del 2011.

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