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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Zelarino / Via Gabriel Bella

Sciopero dei dipendenti Enel dopo l'infortunio sul lavoro: presidio con bandiere a Mestre

Astensione dal lavoro per un'ora venerdì. Lavoratori davanti alla sede di via Bella per lanciare un messaggio: la sicurezza prima di tutto. Martedì un 24enne è finito in ospedale

Un'iniziativa per riaffermare la priorità della sicurezza sul posto di lavoro, in seguito all'incidente che ha fatto finire all'ospedale un operaio di 24 anni di E-distribuzione. I lavoratori del punto Enel di via Bella a Mestre hanno organizzato un'ora di sciopero con presidio e bandiere venerdì mattina. L'intento è lanciare un messaggio chiaro: "Stop agli incidenti sul lavoro, la vita prima di tutto". Presenti i rappresentanti delle sigle Filctem, Flaei e Uiltec. L'infortunio martedì, quando il giovane è scivolato da una scala ed è stato ricoverato in Rianimazione.

Presidio dei lavoratori davanti all'Enel

L'incidente

Chiarezza sulla dinamica dell'accaduto, innanzitutto. Non solo in relazione a quest'ultimo episodio, ma anche ad altre vicende simili. "Siamo molto preoccupati per gli infortuni che si sono verificati nell'ultimo periodo e che hanno coinvolto addetti del gruppo. - ha detto Riccardo Colletti della Filctem Cgil di Venezia, facendo presente che "questo giovane lavoratore va tutelato, non solo a seguito dell'incidente che lo ha coinvolto, ma anche dal punto di vista professionale".

"Serve cambiare registro"

L'ipotesi del sindacato è che gli infortuni siano conseguenza della "crescente pressione sui lavoratori, del continuo rincorrere scadenze e obiettivi, a fronte delle riduzioni di personale". Per questo, ha annunciato, saranno organizzate assemblee nei posti di lavoro "perché tutti insieme si possa prendere coscienza che la sicurezza viene prima di tutto". "È giunto il momento - aggiunge il sindacato - di iniziare un vero percorso che costruisca nel Paese una cultura della sicurezza sul lavoro. Attraverso appalti sempre di più al ribasso, utilizzo di manodopera in nero, pochi controlli, si alimenta l’illegalità e di conseguenza si aprono le porte alla criminalità, al banditismo imprenditoriale, tutto a scapito di chi lavora".

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