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Cronaca

Gli ispettori del Casinò ancora in sciopero: ora quale sarà la contromossa del Comune?

Sabato i lavoratori incrociano le braccia. A gennaio dirigenti di Ca' Farsetti sostituirono i dipendenti, ma l'amministrazione fu condannata per comportamento antisindacale

Ora il Comune che farà? Gli ispettori del Casinò di Venezia hanno indetto un nuovo sciopero, dopo quello dei mesi scorsi per il quale Ca' Farsetti è stata condannata per comportamento antisindacale. In quel caso furono alcuni dirigenti comunali a sostituire le posizioni rimaste scoperte, scongiurando la chiusura della casa da gioco in periodo natalizio. Il punto interrogativo rimarrà fino a sabato 1 luglio, quando Cgil, UIl e Csa, hanno indetto l'agitazione del personale: "Sono lavoratori che svolgono un compito fondamentale e molto delicato - dichiarano in una nota i sindacati - ossia assicurare il legale funzionamento del casinò. E' determinante affinché sia garantita la legalità in un luogo dove circola una consistente quantità di soldi. In tutti questi anni il servizio di vigilanza è stato fondamentale per smascherare casi di illeciti". 

I sindacati, che continuano a chiedere un "serio confronto" al sindaco Brugnaro dopo il referendum che ha sancito la posizione contraria dei dipendenti comunali nei confronti del contratto decentrato firmato dalla sola Cisl, sottolineano come gli ispettori abbiano il compito anche di certificare gli introiti della casa da gioco, assicurando risorse fondamentali per la tenuta delle casse di Ca' Farsetti e per i cittadini. Il nodo del contendere è l'indennità che sarà percepità dai lavoratori, una somma definita dal Comune di Venezia: "Tale somma - spiegano Daniele Giordano (Fp Cgil) Mario Ragno (Uil Fpl) e Sergio Berti (Csa Ral) - ha lo scopo di remunerare i lavoratori anche per evitare che, proprio per la quantità di risorse economiche che circolano e le responsabilità che devono assumersi, vi siano fenomeni di corruzione. In tutti questi anni, dal 2003, l'indennità è sempre rimasta bloccata senza beneficiare di aumenti, ma i carichi di lavoro sono aumentati visto il mancato ricambio del personale. Si è passati da 50 unità a 30". 

Ma non è solo la questione della decurtazione della indennità e della carenza di personale che hanno spinto Cgil, Uil e Csa a indire lo sciopero. "A ciò – proseguono – si aggiungono la mancata regolazione della performance individuale per il Servizio e attribuzione di specifici obiettivi; la mancata attribuzione degli incarichi di U.O.C. dal mese di gennaio 2017; la riduzione del 50% dell'importo stanziato per il vestiario di servizio e il ritardo con cui viene assegnato, la soppressione degli accordi specifici per l’utilizzo dei buoni pasto, in considerazione della particolarità delle funzioni svolte, dei turni di servizio, della sede disagiata di Cà Noghera e della particolare organizzazione del lavoro condizionata dagli autonomi processi decisionali della casa da gioco". 
 

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