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Cronaca

Operatori della sanità privata senza stipendi: arriva la minaccia di sciopero

I lavoratori dei quattro ospedali privati lagunari si sono riuniti in assemblea sindacale. In cantiere un'agitazione per "ricordare" alla Regione lo stanziamento tampone di 46 milioni di euro

Per "ricordare" alla giunta regionale i 46 milioni di euro necessari per il pagamento dei propri stipendi, i dipendenti della sanità privata veneziana, oggi in assemblea sindacale, avrebbero deciso di mettere in cantiere uno sciopero entro maggio. Si surriscalda quindi la querelle riguardante le quattro strutture sanitarie private lagunari (Policlinico San Marco, Villa Salus, San Camillo e Fatebenefratelli) che, di fronte alle difficoltà di bilancio e al taglio dei trasferimenti, ora si trovano di fronte a un "buco nero", che dovrebbe essere colmato dai soldi provenienti da Palazzo Balbi.

 

Ma qui nasce l'inghippo: l'Ulss è tenuta a pagare le prestazioni degli ospedali convenzionati. Nel momento in cui l'Azienda sanitaria locale si è trovata costretta a "chiudere i rubinetti", posticipando i pagamenti, le quattro strutture private sono andate in difficoltà. Gli stipendi, infatti, si pagavano anche con quelle risorse in entrata. Per onorare i propri impegni, quindi, hanno ricevuto soldi in prestito dalle banche, che ora battono cassa per gli interessi.

E proprio di quest'ultimi la Regione non indende accollarsene il peso, mentre le dirigenze delle strutture chiedono che lo faccia. L'inghippo sta qui, soprattutto. Martedì, in ogni caso, come annunciato dall'assessore regionale Luca Coletto, dovrebbe arrivare l'approvazione della delibera di "sblocco" dei finanziamenti.

"A riguardo – dichiara il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gennaro Marotta – condividiamo la posizione espressa dai sindacati, con l'avvio delle procedure per mettere in cantiere uno sciopero entro maggio. Di sicuro sarà un utile promemoria, in vista della Giunta di martedì".

Il consigliere delegato dal sindaco Giorgio Orsoni per la Sanità, Bruno Centanini, ha inviato nei giorni scorsi una lettera all’assessore Coletto nella quale si segnala la grave situazione che si sta verificando. “Le perdite di esercizio per il periodo 1997-2008 – si ricorda nella nota – ammontano a quasi 142,5 milioni di euro e, pur riconosciute dalla Regione stessa, non sono mai state sanate. Il deficit dell’Azienda Ulss 12 è un’eredità pesante, che risale già agli anni ’90. La penalizzazione di Venezia – si continua – è alquanto significativa, le chiedo perciò di intervenire. E' un problema che da economico si sta trasformando anche in sociale".
 

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