Primo giugno, 24 ore di sciopero dei trasporti. Presidio e volantinaggio al Ferro Fini
Una delegazione sindacale verrà ricevuta dalla commissione Trasporti della Regione Veneto. «Consapevoli delle difficoltà delle aziende, per la mancanza delle entrate del turismo, riteniamo che ciò non giustifichi il mancato rinnovo del Ccnl»
Domani, primo giugno, è sciopero nazionale del trasporto pubblico locale (Tpl): autoferrotranvieri e internavigatori di Venezia e Veneto rivendicheranno il riconoscimento economico per il triennio pregresso e il rinnovo del contratto nazionale (Ccnl) scaduto da oltre 3 anni, chiedendo che si proceda a rinnovare il settore con un miglioramento della sicurezza sul lavoro, della conciliazione dei tempi di vita e lavoro e si contrasti l’abbassamento dei salari. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna chiedono una riforma del settore attraverso aggregazioni tra aziende e migliore qualità del servizio e del lavoro.
«Malgrado le risorse stanziate dal governo - scrivono - e i provvedimenti legislativi che si sono susseguiti per fronteggiare gli impatti negativi della pandemia sulla domanda di mobilità che valgono circa 2,8 miliardi di euro in favore delle aziende, le rappresentanze aziendali continuano a sostenere proposte irricevibili e a negare a lavoratrici e lavoratori del Tpl il rinnovo del contratto di settore. Se l’atteggiamento di Asstra, Agens e Anav, e delle aziende che esse rappresentano non cambierà la protesta proseguirà con sempre maggiore forza e convinzione, attraverso tutte le azioni che le norme ci consentiranno nella consapevolezza che purtroppo il disagio maggiore sarà come sempre sulle spalle dei lavoratori, che ne dovranno sopportare il sacrificio economico, e dei cittadini che ne soffriranno l’impatto sulla loro libertà di movimento».
A Venezia è previsto un presidio con volantinaggio in calle XXII Marzo a San Marco, davanti alla sede del Consiglio regionale dalle 10 alle 13. Una delegazione verrà ricevuta dalla commissione Trasporti della Regione Veneto. «Insieme alla Fit Cisl e alla Uiltrasporti, abbiamo scritto – dichiara Renzo Varagnolo segretario generale Filt Cgil Veneto – all’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, per chiedere un incontro. Siamo consapevoli delle difficoltà anche delle aziende, soprattutto per la mancanza delle entrate del turismo, ma riteniamo che ciò non giustifichi il mancato rinnovo del Ccnl, mentre altri lavoratori dei traporti, che hanno sofferto la stessa crisi sociale ed economica, hanno rinnovato il loro contratto, come i portuali, la logistica e trasporto merci, i marittimi, i ferrovieri. A Venezia non si parla solo di rinnovo del contratto nazionale. È aperta la vertenza per la disdetta unilaterale aziendale del contratto di secondo livello, dal 26 gennaio scorso, che ad oggi non ha raggiunto alcuna composizione, mentre è aperto un tavolo tecnico con esponenti del governo, l'amministrazione comunale, l'assessore ai Trasporti regionale Elisa De Berti, per il riconoscimento della specialità lagunare e delle risorse per risolvere problemi strutturali dei servizi.
«Le cronache riportano un aumento di presenze di turistiche e di domanda di trasporto pubblico in particolare nei fine settimana - scrive il segretario regionale di Fit Cisl Veneto Marino De Terlizzi - generando apprezzabili incrementi nelle vendite dei titoli di viaggio, che potrebbero aumentare ancora nel corso della stagione. Il Salone Nautico, l’avvio della Biennale, la ripartenza della crocieristica, la stagione balneare al Lido, l’arrivo dei turisti a Punta Sabbioni, Jesolo, Chioggia e Sottomarina, la ripartenza degli aeroporti - tra le occasioni - di recupero di ricavi per equilibrare il deficit finanziario e di bilancio aziendale. È necessario avere coraggio: implementare il servizio di trasporto pubblico e di vendita e trovare strumenti idonei alla copertura del fabbisogno del servizio nei periodi apicali, valutando l’introduzione di “assetti contrattuali” che consentano la mobilità di gruppo del personale e l’utilizzo mirato dei lavoratori precari come avvenuto nel corso del 2020».
«Ore di attesa per poter salire sul ferry, per visitare le isole e la città nel suo complesso - scrive il segretario provinciale Filt Cgil Valter Novembrini - E questo si traduce in enormi disagi per i residenti e per chi nei weekend deve recarsi nella città d’acqua per lavorare. Da ultimo, non certo per importanza, le ripercussioni in termini di salute e sicurezza sui lavoratori del gruppo, tanto a bordo dei mezzi quanto ai punti vendita Vela. Una situazione insostenibile sulla quale la Filt Cgil sta raccogliendo elementi e lavorando ai fini della tutela della salute psicofisica dei lavoratori. E pensare - continua - che sarebbe cosi semplice: serietà e responsabilità avrebbero già messo fine a questa lunga vertenza. Continuare a scaricare la responsabilità delle inefficienze e incapacità aziendali sui lavoratori non fa che confermare la totale inadeguatezza dell’attuale management del gruppo Avm».