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Cronaca Tessera / Tessera

Sciopero fino alle 16 in aeroporto. Al mancato rinnovo del Ccnl si aggiungono precarietà e aggressioni

Le denunce della Filt Cgil e di Cub Trasporti. Vedova: «Serve un salario adeguato al costo della vita». Antonini: «Stagionali a 600 euro lordi al mese con il livello bloccato e senza prospettive di stabilizzazione». Violenza: «Ci sia una responsabilità di tutti»

Fino alle 16, domenica in tutta Italia i lavoratori e le lavoratrici che fanno riferimento al Contratto collettivo nazionale degli handler incrociano le braccia. «Per chiedere il rinnovo di un contratto ormai scaduto da 7 anni e denunciare condizioni di lavoro massacranti per gli aeroportuali, salari inadeguati e sempre più lontani dalla professionalità che viene espressa», spiega la Filt di Venezia. Al Marco Polo c'è stato un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori veneti davanti alle partenze dell'aeroporto.

Il Ccnl fermo al 2017

«Nella realtà veneziana, terzo aeroporto intercontinentale d’Italia - commenta Federica Vedova, segretaria generale Filt Cgil Venezia -, sono presenti tre società di handling: Gh Venezia e Aviation Services, che si occupano di assistenza a terra per i voli di linea, e Vle per la gestione delle merci. Le prime due occupano rispettivamente 400 e 300 operatori a tempo indeterminato, con una fetta di lavoratori (circa un centinaio) con contratto stagionale estivo. Vle (Venezia logistica Europa spa), azienda di proprietà al 50 per cento di Save e per il restante di Bcube, impiega una cinquantina di lavoratori che sono ancora in contratto di solidarietà, malgrado il settore del cargo in tutti gli altri aeroporti sia in crescita costante». 

Lo sciopero di domenica è il primo, precisa la sindacalista, dopo gli anni difficili della pandemia. «Nel tavolo, già aperto, per il rinnovo del Ccnl, ci sono i temi della dignità, del riconoscimento professionale, del salario adeguato ai tempi e al costo della vita - prosegue Vedova - C’è poi la questione della la salute e la sicurezza che non può essere circoscritto a uno specifico settore, ma attraversa tutto l’ambito aeroportuale. Siamo lontanissimi dal riconoscimento dei rischi costanti che tutte le mansioni esercitate in questo contesto esprimono, ma è altrettanto evidente che proprio nel settore degli handler si esercitano delle mansioni particolarmente pesanti e pericolose, che dovrebbero essere riconosciute come lavoro usurante e fonte di potenziali malattie professionali».

La stagionalità

«In Aviation Services in questi giorni vengono assunti otto lavoratori al livello 9 con contratto a termine part-time a 100 ore - scrive Giampietro Antonini, segretario del sindacato Cub Trasporti - Ora il lavoratore collocato al livello 9 si vedrà, dopo sei mesi di servizio, passare al livello 8, per poi conseguire, dopo ulteriori 18 mesi, il livello 7». O almeno così dovrebbe essere, spiega Antonini, perché questi addetti assunti per 5 mesi, il livello più alto non riescono a conseguirlo. Continueranno a vedersi elargire uno stipendio misero di 600 euro lordi al mese - continua il segretario Cub - assunti al livello più basso, con una qualifica di aiuto generico (dovranno, tra l'altro, pagare anche il parcheggio del loro mezzo o utilizzare mezzi pubblici). Quindi non potranno aspirare a nessun miglioramento. Un altro giochetto reso possibile dai contratti sottoscritti dai sindacati "maggiormente rappresentativi" che consentono uno sfruttamento attraverso l'accettazione della stagionalità».

Aggressioni

C'è infine il tema delle aggressioni al personale aeroportuale da parte dei passeggeri. «Le motivazioni che scatenano la violenza, fisica e verbale - conclude vedova - dipendono dai ritardi, dalle cancellazioni dei voli, dai disservizi in generale, e sono quasi quotidiani gli attacchi, ma non è così per la centralità che il problema dovrebbe avere nelle agende del gestore aeroportuale e nell'azione di chi governa un ambito così delicato e complesso».

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