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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caro mense, nelle scuole veneziane torna ancora a far capolino lo sciopero del panino

Venerdì la protesta si salda a quella degli addetti alla ristorazione: "Rincari ma servizio uguale". I bambini mangeranno al sacco anche il 25 febbraio e poi ogni due settimane

"Aumenti a fronte di un servizio uguale a prima, venerdì sarà sciopero del panino". Si alza ancora la temperatura attorno agli spazi mensa delle scuole d'infanzia e primarie del territorio veneziano. Il 5 febbraio, infatti, i comitati genitori di Marghera e Chirignago e i genitori di Mestre daranno ai propri figli un pranzo al sacco. Un'iniziativa che già aveva fatto capolino in passato e che quindi testimonia come le parti non si siano avvicinate in questi mesi. Di più: nelle stesse ore sciopereranno anche gli addetti delle mense, con i sindacati che chiedono finalmente un accordo sul contratto collettivo nazionale. Dopodiché lo sciopero del panino farà ancora capolino il 25 febbraio, per essere ripetuto poi ogni due settimane. 

VENERDI MENSE DI OSPEDALI E SCUOLE A RISCHIO PER SCIOPERO

Venerdì i due filoni dunque di protesta si salderanno: "Non approviamo le scelte politiche di questa amministrazione - dichiarano i comitati in una nota - Camst dovrebbe fornire in caso di sciopero dei pasti semplificati. Ancora una volta per non togliere ore scolastiche ai nostri figli e per sopperire alle carenze di amministrazioni comunali, i genitori in accordo con le dirigenze scolastiche hanno deciso di porre rimedio fornendo ai propri bimbi un pranzo al sacco per permettere lo svolgimento del regolare orario scolastico".

I rincari del servizio sono stati una materia molto dibattuta durante l'ultima campagna elettorale: "Questa amministrazione ha effettuato scelte che penalizzano oltremodo le nostre famiglie, come ridurre la ZTL e i costi degli stalli a Mestre e non occuparsi della scuola e dei suoi - continua la nota - ciò significa non volere occuparsi dei bambini e delle loro famiglie e ancora una volta attaccare la scuola pubblica. Gli aumenti di tutti i servizi legati all'infanzia senza modificare l'offerta sono inaccettabili, senza contare le pesanti ricadute per i bilanci famigliari". 

I comitati si fanno i conti in tasca: "Visto che l'amministrazione non intende spostare un euro verso i servizi per la scuola e visto che il pasto le famiglie lo pagano, per effetto della decisione di aumentare i buoni pasto, 80 euro in più a bambino all'anno portando il costo per anno a 850 euro, adesso pretendiamo di essere ascoltati da chi, come il sindaco, ha firmato un patto con gli elettori poi fino ad ora non rispettato. Aumenta il numero di famiglie che chiedono di portare a casa i propri bimbi durante l'orario di mensa per difficoltà economiche. Quello che chiediamo - si conclude - è un dialogo con questa amministrazione per trovare un punto di equilibrio tra un'offerta migliore ai bambini e un costo sostenibile per le famiglie.

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