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Cronaca Marghera

A Marghera portuali a braccia incrociate: «Fanghi, terminal e crociere. Tutto fermo»

Sciopero nazionale dei Trasporti adeguato oggi a Marghera ai temi caldi dell'area. Uil: «Temiamo che le compagnie vadano altrove. Si rischiano lavoro e diritti»

Lo sciopero dei Trasporti per i portuali di Marghera, oggi, mercoledì 24 luglio, si declina in tutti i temi caldi che riguardano l'area. Dagli scavi dei canali alle concessioni dei terminal in scadenza, dalle crociere al protocollo fanghi, ancora non pervenuto, che blocca i lavori e mette a repentaglio la transitabilità dei corsi d'acqua, per le navi più grandi. La preoccupazione dei sindacati aumenta «si teme che le compagnie possanno decidere di dirigersi altrove, in mancanza di rapide risposte ai problemi», scrive Andrea D'Addio coordinatore regionale Veneto porti, Uil Trasporti.

Terminal

«Temi che le istituzioni locali e il governo continuano a rimandare, ai quali si aggiunge quello delle navi da crociera, come se fosse facile spostare il turismo, i servizi, e trovare banchine disponibili senza fare i conti con i terminal esistenti - prosegue D'Addio -. È aperto anche il tema delle concessioni che stanno per scadere, e che non consentono di investire e garantire occupazione sul lungo termine. Alcuni operatori hanno già avanzato la richiesta di rinnovo all’Autorità portuale, ma non ci sono riscontri, e questo ci fa temere che qualche compagnia possa decidere di andare a investire altrove, se trova le giuste condizioni». «I riscontri sulle richieste di rinnovo delle concessioni ci sono eccome», commenta il presidente dell'Autorità portuale Pino Musolino:

Pescaggi e scali

Problema Mose, che si aggiuge a quelli esistenti, perché i fondali non hanno più la stessa potenzialità in presenza dell'opera e della conca di navigazione. «Soffre il canale dei Petroli, in continuo interramento per l'assenza delle palancole (il progetto non è stato approvato, né la loro sistemazione, probabilmente si è ancora alla discussione sui materiali) - dice il sindacalista -. Fermo per ora anche il protocollo per la caratterizzazione dei fanghi lagunari e individuazione di nuovi siti di conferimento dei fanghi stessi, a prezzi di mercato. Tutti aspetti che limitano la possibilità di accogliere navi commerciali di più ampie dimensioni, permettendo al Porto di Venezia di crescere e essere la via di sbocco naturale del mercato del nordest, invece di perdere navi e traffici verso altri porti del nord Adriatico, come Trieste».

Crociere a Marghera

I sindacati hanno già varie volte puntualizzato le loro preoccupazioni per le grandi navi. Temiamo - conclude D'Addio - che senza una adeguata pianificazione degli arrivi e delle partenze delle navi bianche si possa creare congestione nell’unico canale di navigazione d’accesso (Malamocco – Marghera). Questo non giova alle navi commerciali, che transitano regolarmente e quotidianamente, a tutte le ore, in entrata e uscita, nell’unico canale per arrivare ai terminal e sbarcare o imbarcare le merci. I terminal commerciali possono forse dire ai loro clienti (compagnie di navigazione internazionali) che questo è un porto commerciale che può ricevere le loro navi da lunedi a giovedi, mentre nei week end le banchine sono occupate dalle navi turistiche? Servono risposte al più presto».

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