
L'Italia va in "blocco", fino a 72 ore di proteste anche nel Veneziano
I trasportatori, i Cobas e i movimenti di tutto il Paese alle 22 di domenica alzeranno le barricate. Presidi anche a Mestre, Chioggia e Portogruaro
Si comincia domenica sera, alle dieci, ma c'è chi intende andare avanti anche per 72 ore pur di riuscire a farsi ascoltare. Le proteste dei “forconi” che coinvolgeranno tutta Italia toccheranno anche il Veneziano con ben tre presidi, uno tra Mestre e Venezia, uno a Chioggia e l'ultimo a Portogruaro. A far sentire la propria voce sono i trasportatori di tutto il Paese, tra sigle sindacali, Cobas e associazioni di ogni tipo, anche piccole, che insieme hanno disotterrato l'ascia di guerra.
BLOCCHI IN STRADA – I presidi scatteranno alle 22: i manifestanti si schiereranno davanti alla Fincantieri, tra il semaforo e l'edicola di via della Libertà, a Mestre, mentre a Chioggia si partirà dalla chiesa di San Michele; a Portogruaro, infine, sarà bloccato il casello autostradale dell’innesto tra A4 e A28. Come spiegano i quotidiani locali la manifestazione contro governo, parlamento e partiti è promossa da imprenditori, operai, artigiani, agricoltori e lavoratori del terziario. Non solo trasportatori, quindi, ma tutta la “galassia” di impieghi e servizi che orbita intorno al settore- ad accomunare tutti è la critica alle banche (e a tutte le altre istituzioni finanziarie) e all'Europa, ma soprattutto la voglia di smarcarsi da una politica italiana a cui, secondo gli scontenti, bisognerebbe rispondere solo con l'obiezione fiscale. In realtà le principali sigle del trasporto hanno revocato il blocco e la stessa Coldiretti ha fatto un passo indietro, smobilitando il presidio sul Brennero, ma l'unione fa la forza e, anche se a tenere il fronte sono rimasti solo i movimenti, i Cobas e i non allineati si prevedono giornate difficili in tutta la Penisola.