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Cronaca Tessera / Viale Galileo Galilei, 30/1

Ancora scontro sul settore cargo, continua lo sciopero al Marco Polo

Faccia a faccia interllocutorio lunedì mattina tra Usb e presidente di Save Enrico Marchi. Nodo del contendere tutele e salari di quattro lavoratori

Merci ferme nell'area cargo dell'aeroporto Marco Polo. Partono solo animali, salme e prodotti deperibili. Il confronto si è tramutato in scontro nello scalo lagunare. Da una parte Save, la società di gestione, dall'altra il sindacato autonomo Usb, che ha annunciato uno sciopero a oltranza contro il passaggio di quattro addetti dall'ombrello di Save a un'altra azienda che si occupa di spedire e trasportare merci. Insomma, chi è abituato a far viaggiare i propri prodotti in aereo sta vivendo giorni di confusione, preferendo la maggior parte delle volte tenersi la merce nei propri magazzini cercando di aggirare lo sciopero riparando su altri aeroporti.

Nodo del contendere, come già a novembre scorso quando per qualche giorno il servizio di trasporto bagagli per i passeggeri venne quasi bloccato in toto dall'agitazione dei lavoratori, una sorta di "liberalizzazione" del settore cargo da parte della società di gestione. Dopo averne mantenuto il controllo per anni. Secondo Usb, infatti, il passaggio di questi addetti alla nuova azienda determinerebbe dei tagli ai salari e alle tutele di cui godono i dipendenti finiti nell'occhio del ciclone.

"La partita si gioca al ribasso", sottolinea il segretario del sindacato autonomo Giampietro Antonini. Lunedì mattina nuovo confronto tra il rappresentante dei lavoratori e il presidente di Save Enrico Marchi. Ma le parti, a quanto pare, sarebbero rimasti distanti. Anzi, inchiodate alle posizioni iniziali. "La società dovrebbe offrire un servizio di controllo numerico, di controllo computerizzato del magazzino e la trascrizione automatica per compiti di routine attivando nuove tecnologie, invece manifesta l'intento di abbandonare le attività di cargo", attacca Antonini. Sciopero confermato, dunque. Con disagi non per i passeggeri, che a novembre alzarono e molto la voce, ma per chi movimenta le merci. Fino a quando non si sa. Dall'altra parte della barricata Save, che con questa operazione ribatte di creare nuovi posti di lavoro.

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