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Cronaca Marghera / Porto Marghera

Sciopero al porto, 150 lavoratori della Nuova Clp ai cancelli per chiedere sicurezza

Andranno avanti a incrociare le braccia giovedì e venerdì. Previsto un presidio alla sede dell'Autorità portuale veneziana. Il nuovo bando per i sindacati toglie garanzie e tutele. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: «Le aperture concesse non bastano»

Mercoledì è stato il primo dei tre giorni di sciopero proclamati dalle sigle confederali degli operatori della Nuova compagnia dei lavoratori portuali (Clp), Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: 150 addetti erano ai cancelli d'ingresso dei terminal a Marghera per chiedere certezze rispetto alla proposta di bando fatta dall'Autorità di sistema portuale, che per i sindacati mette a rischio stabilità, sicurezza, certezze e tutele dei lavoratori, e un sistema che finora aveva sempre dato garanzie di continuità e sviluppo, e serenità. Tutto è cominciato appunto con la proposta del nuovo bando alcune settimane fa che, a differenza di quanto accaduto fino a oggi, ha per esempio determinato una durata più breve delle gare per la Nuova Clp.

«Mancano certezze, siamo qui per tutelare la sicurezza dei lavoratori - commenta Andrea D'Addio, segretario regionale Uiltrasporti - C'è stata un'apertura da parte del presidente, Fulvio Lino Di Blasio, ma non la riteniamo sufficientemente chiara». «Certo, dai due anni più altri due di contratto siamo passati ai quattro più altrettanti per il rinnovo, ma mancano garanzie fondamentali come le giornate minime - afferma Federica Vedova, segretaria Filt Cgil Venezia - Cosa succederebbe se l'operatività richiesta dal porto dovessero calare? Ci potrebbe essere un maggior ricorso al lavoro interinale per la flessibilità? - domanda la sindacalista - Abbiamo bisogno di maggiori garanzie anche per il porto di Chioggia. La portualità si è sempre basata su un bacino radicato di professionalità e competenze che vanno mantenute e costantemente aggiornate attraverso la formazione, che è anche baluardo per la sicurezza degli operatori sul lavoro». Giovedì e venerdì lo sciopero continua dalle 5.30. Domani, 27 aprile alle 9.30, è previsto anche un presidio davanti all'ingresso della sede dell'Autorità di sistema portuale. «Speriamo di essere convocati», concludono D'Addio e Vedova.

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