Scappa da una clinica in Slovenia, giovane rispunta all'aeroporto Marco Polo

E' arrivato dalla Slovenia chissà come. Forse a bordo di autobus, forse grazie a qualche passaggio. Forse ancora facendo lunghi tratti a piedi. Fatto sta che quando è stato individuato aveva ancora gli elettrodi dell'ultimo elettrocardiogramma posizionati sul corpo. Si è concluso con un trattamento sanitario obbligatorio il lungo viaggio di un 25enne alla prese con probabili problemi psichiatrici che nella tarda serata di martedì è stato fermato in aeroporto dalla polizia di frontiera.

Improbabile secondo le forze dell'ordine che il giovane sia giunto nello scalo lagunare a bordo di un aereo. Fatto sta che gli accertamenti portano alla sua identificazione. La denuncia di scomparsa era stata presentata dai suoi genitori nei giorni scorsi in Slovenia e da quel momento non se n'era più saputo nulla. Fino a martedì. Il 25enne palesa una situazione di trasandatezza e si mostra piuttosto "energico". Viene portato al punto di pronto soccorso del Marco Polo, dove il medico non ha dubbi: serve un Tso.

Per questo motivo sul posto intervengono anche gli agenti della polizia locale, per garantire il suo trasporto in sicurezza. Le operazioni si concludono all'Angelo di Mestre solo verso le 3. Ancora un punto di domanda come il 25enne sia riuscito a scappare dalla clinica slovena in cui era ricoverato e, soprattutto, percorrere centinaia di chilometri senza che nessuno si accorgesse della situazione. Concludendo il suo girovagare in terra veneziana. I genitori sono giunti in laguna durante la giornata di mercoledì.