Simone non si trova: ore d'angoscia a Cavarzere per il 39enne scomparso

La sera prima era stato visto al bar, sembrava tranquillo. Nessun presagio di ciò che sarebbe accaduto di lì a poche ore, l'allontanamento da casa, la scomparsa improvvisa. I genitori di Simone Sieve, 39 anni di Cavarzere, lunedì mattina hanno trovato il suo letto vuoto. Niente messaggi né biglietti che spiegassero la sua assenza. Immediata la denuncia ai carabinieri, che in breve tempo hanno rintracciato l'auto dell'uomo, una vecchia Lancia Y di colore bianco, abbandonata sull'argine dell'Adige, in corrispondenza dell'attracco fluviale in località Bellina. A poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

Le chiavi erano ancora inserite, mentre il telefonino è rimasto a casa, così come i documenti. Particolari che non possono che aumentare l'angoscia dei familiari. Le ricerche si concentrano immediatamente sul corso d'acqua, quando mancano pochi minuti alle nove. I lavori dei dei vigili del fuoco si susseguono febbrilmente per tutto il giorno, almeno finché la luce lo permette. Vengono perlustrati gli argini del fiume, poi interviene il nucleo sommozzatori di Venezia con le imbarcazioni. Arriva anche l'elicottero, che perlustra la zona dall'alto. Tutto inutile, le operazioni vengono sospese con il calare dell'oscurità e rinviate al giorno successivo.

Martedì mattina i sommozzatori sono di nuovo al lavoro, mentre l'elicottero è operativo verso le 12.30. Ma anche stavolta, purtroppo, le operazioni vengono sospese al calare del buio con un nulla di fatto. Quella dell'Adige sembra essere la "pista" più probabile, su cui si concentra la maggior parte degli sforzi. Ma per ora l'ipotesi che Simone si sia gettato in acqua è, appunto, solo una supposizione. La sera prima era uscito dall'abitazione che condivide con i genitori, poi verso le due di notte era stato visto al bar che frequentava abitualmente, all'angolo tra via Pescheria e via Spalato. Da quel momento le sue tracce si sono perse.