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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Zaia firma una nuova ordinanza: tutto gennaio scuole superiori in didattica a distanza al 100%

L'annuncio del governatore nel corso del punto stampa dalla sede della protezione civile di Marghera

Una videoconferenza fiume tra Regioni e Governo. Si è tenuta ieri sera, tra le 21 e fino a mezzanotte e mezza, come confermato dal presidente del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera. Un confronto da cui è emersa una preoccupazione generale: nonostante le restrizioni e le due settimane tra zona rossa e arancione, i contagi continuano a mantenere un trend costante. «Siamo in una fase di altopiano. - ha detto il governatore - Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, la curva non cresce, se lo vogliamo vedere mezzo vuoto, però, non scende».

Nuova ordinanza: in Veneto scuole superiori chiuse a gennaio

Zaia ha anche annunciato di aver firmato un'ordinanza per la chiusura delle scuole superiori, viste le previsioni di una possibile terza ondata di contagi. «Non ci sembra prudente lasciarle aperte: - ha detto - procrastiniamo la didattica a distanza al 100% fino a gennaio». Si tratta di un provvedimento che con ogni probabilità prenderanno anche altri governatori italiani: «Viste le previsioni della situazione epidemiologica, - ha aggiunto il presidente veneto - non è prudente lasciare le scuole aperte. È necessario pocrastinare l'apertura a febbraio».

«Abbiamo appreso dal Governo la volontà di modificare alcuni parametri nel calcolo dell'Rt - ha quindi aaggiunto Zaia - e io sostengo che se la scelta è scientifica e per la salute pubblica lo si faccia in maniera incontrovertibile, a livello nazionale, senza delegare misure aggiuntive alle Regioni. Noi governatori abbiamo spiegato ai ministri che non vogliamo avere delle deleghe aggiuntive».

Critiche

I contenuti dell'ordinanza sono stati criticati dalla Cgil regionale. Per Silvana Fanelli, segreteria confederale del Veneto, e Marta Viotto, segretaria Flc Cgil Veneto, «ecco che oggi l’unica via per contrastare la pandemia in Veneto, adesso che dovevano tornare a scuola i nostri ragazzi e riappropriarsi del diritto allo studio, è la chiusura della scuola in presenza». Per il sindacato, «l’impressione è che il governatore si ricordi della scuola solo per fare polemiche con il governo, mai per assumersi le responsabilità sulle proprie competenze», come il tema della sicurezza dei trasporti e la mancanza di un riferimento sanitario per il tracciamento dei contagi nelle scuole. «Sia chiaro - concludono - comprendiamo la necessità di una scelta di prudenza con il contagio fuori controllo sul nostro territorio e gli ospedali sull'orlo del collasso. Ora però ci aspettiamo dal governatore che imbocchi una strada diversa per il contenimento del virus»: bisogna, cioè, «intervenire anche con altre chiusure indispensabili a garantire la salute delle persone e mantenere le restrizioni che il Governo ha imposto per queste festività».

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