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Cronaca

Selezioni di personale, partecipate nel mirino dell'opposizione

Due le interrogazioni presentate dai 5 Stelle veneziani, mentre per il Pd «nella ricerca di dirigenti non può mancare la laurea come requisito dei candidati»

Aziende partecipate nel mirino dell'opposizione per le modalità di selezione del personale. Due le interrogazioni presentate dai 5 Stelle veneziani, che reputano «preoccupante che, a un attento esame dei documenti, appaiano qua e là violazioni al regolamento del personale o al bando stesso». Il Partito Democratico critica la mancanza del requisito della laurea nei candidati a ruoli dirigenziali delle aziende.

Nominativi

«Perché ad esempio - chiede Davide Scano dei 5 Stelle - non sono stati pubblicati anche i nominativi delle persone "bocciate"? Perché nel bando di Veritas non si fa alcun cenno ai punteggi e ai criteri di valutazione? Tutto discrezionale. Oppure, come credo, tutto poco trasparente? Perché i parenti dei dipendenti Veritas devono sentirsi avvantaggiati o, al contrario, svantaggiati? Veritas e Ames sono società per azioni ma con servizi in house, e quindi soggette al controllo comunale, che gestiscono soldi dei cittadini. Credo si possa ben pretendere che i loro concorsi (pubblici in tutto e per tutto) siano più trasparenti e chiari. La "casa di vetro" di cui parlava il sindaco Brugnaro è ancora molto lontana».

Requisiti

«Sia Vela che Veritas, a distanza di qualche mese, non hanno previsto nella selezione di personale dirigenziale la laurea quale requisito obbligatorio per la selezione - scrive il Partito Democratico veneziano -. Nel caso di Vela era infatti sufficiente, in alternativa alla laurea, il possesso del diploma di maturità (quinquennale) e, nell’ambito delle attività richieste per la posizione da ricoprire, un’esperienza particolare e comprovata in funzioni dirigenziali per almeno un decennio. Nel caso di Veritas, invece, sempre in alternativa alla laurea, era sufficiente (senza alcun titolo di studio) aver ricoperto ruoli di elevata complessità e caratterizzati dalla gestione di risorse umane, economiche, tecnologiche (ruoli caratterizzati da un elevato grado di professionalità, autonomia e potere decisionale al fine di promuovere coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi dell’impresa). 

Impiego pubblico

«Nel pubblico impiego - prosegue il Pd - per la qualifica di dirigente è previsto il possesso del titolo di studio della laurea, anche in riferimento ai contratti di lavoro a tempo determinato. La formazione universitaria richiesta dal presente comma non può essere inferiore al possesso della laurea specialistica o magistrale, ovvero del diploma di laurea conseguito secondo l'ordinamento didattico previgente al regolamento. Qui si tratta di società partecipate e non di un ente pubblico, però ci aspettiamo che per ricoprire incarichi di così grande importanza, anche se non è obbligatorio, le società partecipate richiedano ai candidati almeno il possessore della laurea, come requisito oggettivo  di merito minimo».

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