Gettò dell'acido addosso a un poliziotto, pittore spagnolo condannato a 3 anni

Al culmine di una lunga notte a Castello gettò dalla finestra dell'acido che colpì in pieno un poliziotto, sciogliendogli addirittura il giubbotto antiproiettile e raggiungendolo alle mani e al collo. Era il 24 febbraio scorso. Ora, per quell'aggressione, il 46enne spagnolo che prima sparò con una scacciacani in calle e poi si barricò in casa, è stato condannato dal giudice a 3 anni di reclusione.

Su dove li sconterà è ancora un punto di domanda. Il giudice ha voluto prendersi ancora 5 giorni di tempo per decidere se disporre il prolungamento della reclusione in carcere a Santa Maria Maggiore, oppure se concedere la detenzione ai domiciliari, come chiesto dall'avvocato difensore dell'imputato. Un'attenuazione della forma di detenzione che potrà essere approvata solo dietro l'indicazione di un serio programma terapeutico contro l'alcolismo.

Insomma, tra qualche giorno si saprà quale sarà la destinazione finale del pittore spagnolo, che secondo il suo legale si è detto dispiaciuto per quanto combinato. E, anzi, avrebbe spiegato di non aver capito di avere di fronte a sé dei poliziotti, bensì ladri. Spiegazioni non ritenute sufficienti dal giudice, che ha condannato l'imputato in primo grado. 

Per quella vicenda il poliziotto, un dirigente della questura di Venezia, riportò ferite guaribili in 20 giorni. Ma i segni dell'acido solforico sono ancora in parte visibili a mesi di distanza dal fattaccio. All'inizio quella sera i presenti avevano pensato potesse essere alcol quello gettato dallo spagnolo. Ci si aspettava il lancio di un fiammifero acceso. Invece subito dopo si è capito che era acido solforico. Un gesto che solo una mente oscurata dall'alcol avrebbe potuto concepire.