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Cronaca

Strage di Brescia, la Cassazione conferma l'ergastolo per Maggi e per Tramonte

Si mette un punto fermo a decenni dallo scoppio della bomba in piazza della Loggia. Il procuratore generale: "E' arrivata l'ora della verità, minato il tessuto democratico"

La Cassazione ha confermato le condanne all'ergastolo per i neofascisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, accusati per la strage di piazza della Loggia avvenuta a Brescia il 28 maggio 1974. L'esplosione causò la morte di otto persone, ferendone 102. Il verdetto conferma la sentenza emessa in Corte d'assise d'appello di Milano il 22 luglio 2014, nel processo d'appello bis. Il pg della Suprema Corte aveva chiesto la conferma del carcere a vita ricordando i depistaggi delle indagini e dicendo che per il popolo italiano "è arrivata l'ora della verità" su questa vicenda "che ha inciso il tessuto democratico"

Maggi e Tramonte sono in stato di libertà. Il primo è ultraottantenne e vive alla Giudecca. L'altro ha circa sessantacinque anni, era giovanissimo nel 1974, e abita in Puglia. Maggi non ha commentato la decisione dei giudici. Al telefono di casa - secondo l'Ansa - risponde una voce maschile: "È un momento delicato, non rilasciamo dichiarazioni".

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