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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il giudice del lavoro dà ragione ai 160 di ex Veneto Agricoltura

«Una sentenza che dà valore al ruolo della contrattazione». Riconosciute le retribuzioni maturate da gennaio 2015, gli aumenti per gli scatti di anzianità e l’indennità di vacanza contrattuale

Sentenza favorevole per i 160 dipendenti dell'ex Veneto Agricoltura, oggi Avisp (agenzia veneta per innovazione del settore primario), ente di diritto pubblico della Regione Veneto, diventati, circa 5 anni fa, lavoratori pubblici. Erano rimasti senza un contratto di lavoro di riferimento e, vedendosi peggiorare le condizioni, hanno portano avanti una vertenza. Venerdì sono giunti all'ultimo atto. Con loro le sigle sindacali Cgil e Uil. Il tribunale di Venezia ha accolto tutte le domande proposte con il ricorso, dopo che la stessa Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittime alcune parti della legge regionale di istituzione dell’Agenzia veneta per l'innovazione nel settore primario (Avisp), sopprimendo l’ente Veneto Agricoltura.

La tutela della contrattazione

Il tribunale di Venezia ha condannato Veneto Agricoltura e Avisp a riconoscere e versare: le retribuzioni maturate da gennaio 2015, secondo le tabelle salariali del contratto Utilitalia, senza alcuna decurtazione, gli aumenti per gli scatti di anzianità e l’indennità di vacanza contrattuale. Spese legali a carico degli enti. «Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per l’esito positivo di questa vertenza», affermano Ivan Bernini della Fp Cgil e Samuela Benvegnù della Uil Trasporti, e i delegati della rappresentanza sindacale unitaria. «Una sentenza che dà valore al ruolo della contrattazione e delle parti sociali in decisioni che il legislatore, in maniera arrogante, ha inteso ignorare e delegittimare». 

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