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Cronaca Chioggia

Omicidio Homencu: c'è la sentenza Tolomei condannato a 30 anni

Pena di 18 anni per il complice Walter Ferro. Per il giudice uccisero il commerciante moldavo nei dintorni di Chioggia per poi rubargli i soldi

Condannati rispettivamente a 30 anni e a 18 anni di reclusione. Si è concluso mercoledì mattina con questa sentenza il processo con rito abbreviato per l'omicidio a scopo di rapina di Vitalie Homencu, il commerciante moldavo che venne ucciso il 7 gennaio 2013 nelle campagne di Chioggia dopo essere caduto nel tranello teso da Gianni Tolomei, il 48enne chioggiotto che secondo il giudice avrebbe materialmente ucciso il giovane con un colpo di pistola, e da Walter Ferro, che poi con le sue dichiarazioni permise alla squadra mobile di Vicenza (a denunciare la scomparsa della vittima fu la sorella, residente nella provincia berica) e a quella di Venezia di chiudere il cerchio. Individuando prima il luogo dove il cadavere era stato sepolto per poi far scattare le manette ai polsi di Tolomei.

Il pubblico ministero per i due imputati aveva chiesto rispettivamente l'ergastolo e 18 anni di reclusione. Il gup Barbara Lancieri, dunque, ha accolto solo in parte le richieste del magistrato Roberto Terzo, titolare delle indagini. Secondo la sentenza, dunque, il delitto sarebbe stato premeditato. Fatto questo che ha contribuito ad aggravare le pene per i due imputati, condannati anche al risarcimento della famiglia Homencu (in Aula erano presenti le sorelle) con una provvisionale di 400mila euro.

L'intento di Tolomei e Ferro sarebbe stato quello di impossessarsi dei soldi che Homencu aveva portato con sé dalla Moldavia per l'acquisto di un'auto di grossa cilindrata da portare poi nel proprio Paese d'origine. Era stata una delle sorelle del commerciante a lanciare l'allarme, indicando agli inquirenti che la vittima avrebbe dovuto avere un appuntamento in quel di Chioggia. Dopodiché a carico di Tolomei e Ferro ci sono anche il ritrovamento dell'arma del delitto nell'auto del 48enne, con il figlio alla guida, e l'analisi della posizione dei loro telefoni cellulari. Che nell'orario del delitto collocava loro proprio nella zona dove poi è stato rinvenuto il cadavere di Homencu. 

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