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Cronaca

L'attuale gestione dell'albergo: "Noi non c'entriamo nulla. Bilancio positivo, si va avanti"

La direttrice di Ca' Sagredo, Lorenza Lain, dopo la raffica di arresti per tangenti dell'operazione "Domus Aurea": "Noi siamo indipendenti e autonomi. I conti sono in attivo"

"Per noi questa è una giornata come le altre. Nessuno ci ha detto nulla". Lunedì mattina Ca' Sagredo continua il proprio tran tran quotidiano, tra clienti da seguire e questioni logistiche da risolvere. Poche ore prima era giunta la notizia del "sequestro" dell'albergo sul Canal Grande diventato famoso in tutto il mondo per via di "Support", le grandi mani di Lorenzo Quinn.

L'inchiesta Domus Aurea: "Volevano 'tenersi' Ca' Sagredo"

Requisite quote per 75 milioni di euro

In verità a venire requisite dalla guardia di finanza, nell'ambito di una maxi indagine che ha messo nel mirino una galassia di società riconducibili a un imprenditore edile calabrese residente in Brianza, sono state le quote della realtà societaria che possiede Ca' Sagredo. Obiettivo evitare che venissero distratte nonostante la bancarotta: "Noi non c'entriamo nulla - dichiara l'attuale direttrice, Lorenza Lain - Sono allibita. La gestione di Ca' Sagredo fa capo a me. Il vecchio proprietario, Malaspina, non lo è più da anni. Nessuno si è presentato stamattina e non ci è giunta alcuna notifica".

"Siamo indipendenti, bilancio in attivo"

Anzi, la situazione sarebbe più che florida: "Noi siamo indipendenti e autonomi e con un bilancio in attivo - continua Lain - I rapporti con i curatori fallimentari sono ottimi e vi è una buona collaborazione al fine di mantenere la piena operatività e l'autonomia dell'hotel. Il signor Malaspina figurava nella compagine societaria della precedente proprietà ma dal 2014, come ben noto, di fatto non ha più nulla a che fare con l’attuale assetto societario". Tutto questo si inscrive all'interno di un'inchiesta ben più ampia, denominata "Domus aurea", in cui sono state arrestate 21 persone (alcune dovranno rispondere di associazione a delinquere) e sarebbero state contestate fatture false per 95 milioni di euro. 

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