
Ancora "grane" per Brugnaro. Cgil e autonomi in agitazione: "A rischio 100 posti di lavoro"
Il primo cittadino deve affrontare le proteste del Diccap e dei sindacati di base che lamentano una mancata politica risolutoria nei confronti dei dipendenti comunali: "Basta slogan, si occupi della città"
Ancora "grane" per il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. In queste ore sono sul piede di guerra i sindacati autonomi Diccap e anche quelli di base, a partire dalla Cgil. Sul tavolo sempre la questione dei dipendenti comunali, in particolare quelli dei servizi educativi.
Stando alla denuncia dei lavoratori la situazione sarebbe allarmente, tanto che si è dichiarato lo stato di agitazione. Secondo il Diccap l'atteggiamento del sindaco e dell'amministrazione comunale rischia di mettere in crisi centinaia di lavoratori che potrebbero trovarsi senza lavoro da un giorno all'altro: "La politica, chiamata a prendersi le sue responsabilità, non ha voluto ascoltare e tanto meno dare una risposta, seppur parziale, alla questione proposta: se non si interviene con decisioni e conseguenti atti amministrativi, a breve più di 100 lavoratrici e lavoratori si troveranno a terra, senza un lavoro, mentre un’altra 80ntina è già da mesi a casa senza reddito per se e per le proprie famiglie. Perché la verità, oggettiva, è che una mancata decisione giovedì, in sede di variazione di bilancio, significa condannare queste persone ad essere invisibili, negare il loro lavoro e la loro dedizione negli anni a favore di questo Ente e della città, rifiutare loro la possibilità di partecipare ad un pubblico concorso per stabilizzare la loro posizione lavorativa".
Per gli autonomi è evidente che: "L’attenzione alla città si ferma al “problema” delle bicilette a mano, mentre pezzi di servizi stanno franando, come i servizi educativi, quelli sociali, i servizi decentrati come le Anagrafi che chiudono, e tutto ciò anche per il mancato intervento sul tema occupazionale e del precariato. La sbandierata riorganizzazione del Comune, che attendiamo da dicembre 2015, dopo quasi un anno si è tradotta nel giro di valzer dei dirigenti, che hanno al massimo cambiato incarico ma certo non il lauto reddito e nemmeno migliorato le capacità gestionali, mentre in concreto nulla si è prodotto se non maggior instabilità e confusione, al netto delle situazioni disastrose come la scuola, la polizia municipale, le Municipalità".