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Cronaca

Caos in Canal Grande, lo sfogo di un pilota: "Pericoli ogni giorno, regole non rispettate"

Un dipendente Actv riporta l'attenzione su un problema antico che nel 2013 portò alla morte di un turista tedesco: "La questione traffico è sempre più urgente e il sindaco non la affronta"

Pericoli, letteralmente, all'ordine del giorno. Si torna a parlare di traffico in Canal Grande grazie alla denuncia di un pilota Actv, Jacopo Bratovich. Un lungo post di sfogo affidato a Facebook in cui il comandante di vaporetto rivela retroscena legati alla morte del turista tedesco Joachim Vogel (avvenuta all'altezza del ponte di Rialto nell'agosto 2013) e contemporaneamente lancia un accorato appello perché la questione sia presa in mano il più velocemente possibile.

Perché se già c'è stata una vittima del traffico acqueo, presto o tardi potrebbero arrivarne altre. La situazione è sotto gli occhi di tutti: quotidianamente - soprattutto nel punto più trafficato di Venezia, a Rialto - l'incrocio tra centinaia di imbarcazioni da trasporto, battelli, gondole e taxi mette a repentaglio la sicurezza dei frequentatori della città. "È da mesi che denunciamo alle autorità che Rialto è un casino e prima o poi ci scappa il morto - diceva il pilota al tempo - un collega esasperato qualche giorno del tragico evento si era espresso via radio proprio usando questo termine ed è stato destinatario di un rapporto disciplinare".

Da allora, secondo il dipendente Actv, poco è cambiato. Anzi, il traffico aumenta e le regole, quelle che ci sono, non vengono rispettate. Le responsabilità, spiega, sono politiche ma anche personali, umane. Scarso interesse per il tema, troppo a lungo, e un'atmosfera spesso troppo tesa, rivalità fra categorie e passeggeri che chiedono di accelerare. E aggiunge: "Vogliamo tutti lavorare meglio e vogliamo con i nostri piccoli gesti assordare l'amministrazione comunale e inchiodarla alle sue responsabilità". Così il Comitato per la sicurezza della navigazione, composto da rappresentanti di ogni categoria - di cui anche Bratovich fa parte - sta per presentare degli esposti in Procura e in Prefettura.

"Un piccolo gruppo di non allineati si sta adoperando per dare un contributo a migliorare le cose - continua il post - Vogliamo sicurezza per la vita umana in mare, rispetto delle regole, rispetto della città, senza perimetri di categoria. Ogni secondo sprecato nel parlare del 'passo indietro' delle categorie è una vittoria per quelli che fanno di tutto per non parlare di ciò che sta al centro: le responsabilità politico-amministrative succedute nei decenni che hanno consentito con la loro cecità il concretizzarsi di situazioni ormai insostenibili. Vogliamo tutti lavorare meglio e lavorare in sicurezza, vogliamo far rispettare le regole che ci sono già".

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