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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Polo / Campo San Rocco

Sfratto dopo 10 anni dalla casa Ater, i condomini: «Convivenza con loro impossibile»

La donna, che aveva occupato l'appartamento, è uscita ieri con il compagno e i due figli più grandi. I tre più piccoli sono stati allontanati un anno fa dal tribunale dei minori. I vicini: «Noi minacciati e danneggiati. Buonismo inutile»

Non sono rimasti impassibili e hanno voluto raccontare, a loro modo, i 10 anni di convivenza trascorsi all'interno dello stesso condominio dove ieri una 45enne, il compagno e i suoi due figli più grandi, sono stati sfrattati dall'appartamento Ater a San Rocco, che avevano occupato nel corso di questi anni. «Premettiamo che nessuno di noi ha alcuna volontà di nuocere a una famiglia in grave stato di disagio. Abbiamo avuto quotidianamente e per più anni davanti agli occhi, le condizioni in cui erano costretti a vivere i minori, con poca chiarezza sul loro stato di salute o frequentazione scolastica. Ma dopo alcuni anni di convivenza dove la presenza di questi signori che hanno occupato abusivamente i locali dell’Ater era tollerabile - anche se mai del tutto “integrata” - si è giunti a un punto di rottura per la mancanza di ogni minimo rispetto», scrivono.

La mamma, C.S., ha per il momento perso la custodia dei suoi tre figli più piccoli di 10, 7 e 4 anni. Una vicenda complicata che ha portato il tribunale dei minori un anno fa a decidere di affidare questi bambini ad altri. «Abbiamo sopportato arroganza, danni arrecati alle parti comuni, perfino minacce di ritorsioni ”fisiche” a chi si permetteva, anche solo “a bassa voce”, di chiedere spiegazione sui vandalismi arrecati - continuano i vicini di  casa di San Rocco - In precedenti lettere abbiamo elencato una serie di veri e propri soprusi che gli altri inquilini hanno dovuto subire. Avremo da aggiungere l'ultima richiesta di intervento dei carabinieri per le ripetute minacce alle persone, documentate, in parte, dai video. È noto alle forze dell'ordine che la donna in questione sia stata implicata in vicende di spaccio (per le quali è stata assolta successivamente perché il fatto non sussiste). Questo ci metteva in una situazione di continuo pericolo - affermano i condomini - per il via vai che si era venuto a creare di giorno e di notte. È vero che spesso la diversità, sia essa il colore della pelle o la povertà, fa paura e porta a isolare chi invece ha più bisogno, ma non è questa la vicenda - conludono - Spesso questo “buonismo” porta a invertire la realtà dei fatti, invertendo i ruoli. Forse in questo caso le vere vittime sono le persone anziane, i lavoratori cui si toglie il sonno, i cittadini che non possono vivere tranquilli nelle loro case».

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