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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sgravi ritirati, Equitalia col fiato sul collo delle ditte: "Verso il baratro"

La vicenda riguarda le agevolazioni fiscali concesse tra il '95 e il '97, giudicate illegittime dall'Unione Europea. Confindustria: "Aziende a rischio esproprio"

La situazione è ancora pericolosamente in bilico: pesanti cartelle esattoriali a carico di centinaia di aziende veneziane di ogni settore che rischiano grosso, dovendo fare i conti con una vicenda di sgravi fiscali concessi tra il 1995 e il 1997. Tutte hanno usufruito in quegli anni di aiuti pubblici poi giudicati illegittimi dall'Unione Europea perché falsarono la concorrenza.

Secondo Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia, la vicenda sta assumendo i contorni di un "atto destabilizzante per l’economia veneziana": sembra infatti che in questi giorni ci sia stata una accelerazione sul piano tecnico-operativo, "che può portare a conseguenze devastanti". In pratica, spiega Zoppas, "da una parte l’Inps di Venezia ha iniziato a rilasciare DURC (dichiarazioni di regolarità contributiva) negativi, nonostante la sezione lavoro del tribunale di Venezia (in accoglimento di un ricorso) abbia invece ordinato l’immediato rilascio del DURC positivo; dall’altra Equitalia sta inviando le intimazioni di pagamento a tutte le aziende, indipendentemente dagli esiti dei ricorsi. Sarebbe invece indispensabile che solo dopo che gli esiti dei singoli ricorsi, e comunque attraverso una rateizzazione, si procedesse all’esazione".

"Lo scenario che si sta delineando - continua Zoppas - è quello entro il quale le aziende che non fossero in grado di pagare (e molte si troveranno in tale situazione), subiranno una espropriazione forzata che darà inizio ad una spirale perversa che le porterà al blocco dell’attività con conseguenze sull’occupazione diretta e a cascata sulla catena di fornitura".

"L’impressione è che ci stiano in realtà accompagnando verso il baratro - conclude Confindustria - La vera turbativa del mercato non sono stati gli sgravi del passato, lo tsunami ci colpirà adesso con la richiesta di rientro di tutto il capitale in un’unica soluzione. Molte aziende chiuderanno, alterando in maniera definitiva il mercato. È una vicenda assurda e autolesionista: è necessario ed urgente che vi sia un’assunzione di responsabilità da parte della politica affinché si arrivi ad una soluzione della questione, non penalizzante per l’economia veneziana".

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