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Cronaca Tessera / Via Galileo Galilei, 30/1

Metal detector fuori dall'aeroporto? "Non servono i comportamenti da guerra" VD

Marchi, presidente di Save, società di gestione del Marco Polo: "Contemperare le esigenze di sicurezza con la mobilità". A ottobre pronto il people mover, nel 2017 terminal ampliato

Terzo aeroporto italiano, milioni di passeggeri, ma anche merci, dipendenti, indotto. L'aeroporto Marco Polo dopo gli attentati di Bruxelles (e prima quelli di Parigi) ha stretto le maglie della sicurezza. Anche se oramai, essendo un obiettivo sensibile, i livelli sono costantemente elevati. Ma ciò che è accaduto il 22 marzo nella capitale belga, però, ha introdotto un dibattito che subito ha spaccato gli addetti ai lavori: per evitare l'ingresso di kamikaze con l'esplosivo nei bagagli, è opportuno installare dei metal detector all'esterno degli aeroporti? Il presidente Enrico Marchi si dimostra scettico: "Il trasporto aereo è e rimane il modo di muoversi più sicuro - dichiara - ma la sicurezza non mai qualcosa che si può raggiungere al 100%. E' chiaro che bisogna contemperare le esigenze in questo settore con quelle dellla mobilità delle persone. Credo che non ci si debba far prendere da comportamenti da periodo di guerra". 

Insomma, nessuna blindatura prima del check-in, secondo Marchi, anche se "possiamo contare su una forte collaborazione con le forze dell'ordine. L'aeroporto - sottolinea il presidente di Save - è una realtà molto complessa dove convive una grande pluralità di soggetti, sia pubblici che privati. Riuscire a coordinare tutto in un'orchestra che non ha stonature, questo è il grande successo del Marco Polo".

Lo scalo lagunare, intanto, continua ad allargarsi. Forte di un piano di investimenti pluriennale già approvato. Numerosi i cantieri in essere, tra transenne e operai al lavoro: "Altre modalità di trasporto siamo rimasti indietro, senza caratterizzarsi per lungimiranza - commenta Marchi - Nel trasporto aereo noi siamo decisi ad accompagnare lo svilupppo dei passeggeri con quello delle infrastrutture. E' un tema su cui siamo molto concentrati. A ottobre o novembre inaugureremo il people-mover, l'anno prossimo invece sarà concluso l'ampliamento del terminal. Si tratta di un programma di investimenti ambizioso che prevede l'esborso tra gli 80 e i 100 milioni di euro all'anno nei prossimi quattro anni. Siamo il più grande investitore a Venezia - conclude - e tra i migliori a livello nazionale".

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