Sindacati in commissione: «Avm ritiri la disdetta e parli con noi, non su Facebook»
Le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Aft, Faisa Cisal, Usb e Cub udite a Ca' Farsetti dopo lo sciopero dell'8 marzo con adesione totale per la crisi del trasporto pubblico locale
Sono state sentite nelle commissioni quarta e ottava, come avevano chiesto, le sigle sindacali di Avm (Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Aft, Faisa Cisal, Usb e Cub) mercoledì mattina, dopo lo sciopero dell'8 marzo nel trasporto pubblico locale (tpl) veneziano che ha registrato l'adesione totale. «In quanto rappresentanti dei cittadini vogliamo capire le ripercussioni sul lavoro e sulla cittadinanza di questa crisi. Ma il Consiglio comunale ha già espresso il suo atto di indirizzo - ha detto la presidente Deborah Onisto - che ha impegnato gli enti a tutti i livelli a trovare i finanziamenti per i servizi e a sedersi a un tavolo per evitare la disdetta degli accordi integrativi». L'astensione di 2 giorni fa è la seconda in due mesi da fine gennaio, quando l'azienda del trasporto pubblico locale, il gruppo Avm Actv e Vela, ha fatto sapere che dal primo aprile non avrebbe più applicato gli accordi di secondo livello né la contrattazione integrativa in busta paga, eliminando 127 voci tra riconoscimenti e indennità e chiedendo a tutto il personale di lavorare di più e guadagnare meno.
Questo a fronte della necessità di ridurre una voragine nel bilancio che, se a fine 2020 era stata quantificata in un ammanco di 39 milioni, a inizio 2021 è salita a 61 milioni. I sindacati, avvisati attraverso una lettera del gruppo, fin dall'inizio hanno chiesto di ritirare l'atto unilaterale per costruire un piano per il salvataggio del trasporto pubblico locale, dei servizi, della mobilità e delle condizioni di lavoro. La rottura delle trattative ha portato a due cortei l'8 febbraio, al Tronchetto e a parco San Giuliano. E a un incontro in prefettura dove l'azienda il 26 febbraio scorso ha presentato le cifre del sacrificio chiesto ai lavoratori, per recuperare il 14% dei 61 milioni di ammanco (8 milioni e mezzo), più altri tagli di quadri e dirigenti. Il gruppo Avm ha chiesto un contributo sulle buste paga per il 2021 e 22 di 100 euro al mese con la clausola per cui se fossero arrivate risorse sarebbero stati restituiti questi "prestiti ponte". Neanche in quel caso però il gruppo ha accettato di ricominciare la contrattazione ritirando la disdetta, perciò le sigle hanno incrociato le braccia la seconda volta nel giorno della festa della donna. «Anziché venire a trattare il piano di rientro dalla crisi, l'amministratore di Avm interviene a spiegare le sue ragioni in Facebook, sul gruppo "Sciopero dell'abbonamento Actv"», hanno detto i sindacati, e sul social nel frattempo sono apparse le critiche ai lavoratori, per qualcuno "rei di lamentarsi del sacrificio di 100 euro al mese, lasciando i cittadini senza servizi, quando c'è chi ha perso il lavoro".
«Abbiamo scoperto il terzo interlocutore della trattativa sul trasporto pubblico. Non è il prefetto. Ma il gruppo social a cui Avm consegna i verbali degli incontri», hanno commentato i sindacati in commissione. «È chiaro che c'è un disegno ben preciso», dice Alberto Cancian di Usb. «Perché prima di disdettare il secondo livello non siamo stati interpellati, visto che non abbiamo mai fatto muro alle richieste e nel 2013 la crisi è stata superata accettando rinunce?», chiede Igor Cuzzolin Ugl. «Avm ha presentato un piano di continuità aziendale in attesa che torni la linfa vitale del turismo, tuttavia è chiaro che manca il contributo regionale, la cui diversa ripartizione ( più bassa per il Veneziano) è stata decisa in passato, quando grazie al turismo la navigazione dava entrate per coprire anche i 17 milioni di ammanco dell'automobilistico. Ora non è più così. Ci sono 230 mila ore moto che non sono pagate dai contributi, e nemmeno dal turismo, e che rischiano di saltare, oltre ai 10 milioni di chilometri sul ponte della Libertà di corse urbane ed extraurbane», commenta Marino De Terlizzi di Cisl. «Mentre il sistema "Net cost" di Roma Capitale fa pagare le perdite del tpl al Comune, a Venezia Avm Actv finanzia eventi, Carnevale ecc», commenta Francesco Sambo della Uil. «La disdetta del secondo livello si è vista solo a Venezia - afferma Andrea Naia di Faisa Cisal - Sarebbe il caso che i consiglieri convochino l'azienda e capiscano che intenzioni ha». «Perché in piena pandemia Avm ha assunto 5 persone esterne per staff e struttura mentre manca personale nella navigazione e anche nell'automobilistico e quando abbiamo chiesto di stabilizzare i precari hanno rinnovato i contratti a termine?», chiede Valter Novembrini di Cgil. «A Milano Atm assume 600 dipendenti quest'anno, a Venezia turnover bloccato», conclude Giampiero Antonini Cub.
«Forse sarà prassi comunicare in Facebook - è intervenuta Monica Sambo capogruppo del Pd - ma perché se la proposta di Avm era quella dei 100 euro di contributo ponte per 2 anni l'azienda non ha ritirato la disdetta fin dall'inizio sedendosi la tavolo con i sindacati? Ribadiamo la gravità della scelta dell'azienda di procedere alla disdetta improvvisa e unilaterale di tutti gli accordi di secondo livello, soprattutto in questo momento di pandemia».