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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Michele al Tagliamento

Il capo della protezione civile Borrelli a fianco al sindaco di San Michele al Tagliamento

Sabato il Comune ha organizzato una manifestazione di sensibilizzazione. «Ogni anno viviamo con l’ansia delle piene del fiume, ogni anno sempre più irruenti e veloci»

Il sindaco di San Michele al Tagliamento chiama, e la protezione civile nazionale risponde. A scrivere al primo cittadino del Comune, Pasqualino Codognotto, il capo del dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli chiamato a prender parte alla manifestazione di sabato, 24 ottobre, legata al rischio idraulico nel basso corso del fiume Tagliamento. Un problema, quello della tracimazione del corso d'acqua, che ad ogni ripresa della stagione autunnale affligge il territorio con allagamenti, disagi e danni.

«Ritengo che la riduzione del rischio abbia un'importanza prioritaria per la salvaguardia delle popolazioni esposte e auspico, pertanto, che la stessa possa essere garantita attraverso la rapida individuazione e realizzazione di interventi strutturali condivisi e concertati tra le parti interessate, anche mediante la riattivazione del tavolo di raccordo istituzionale di cui mi ero fatto promotore», ha scritto Borrelli a Codognotto. Il capo della protezione civile ha detto che non parteciperà sabato prossimo, «a causa di concomitanti impegni connessi all’emergenza Covid-19». Borrelli ha condiviso nel corso dei tavoli le soluzioni proposte dal primo cittadino sanmichelino. Un problema sul quale Codognotto continua a fare sentire la sua voce e quella del Consiglio a tutti i livelli istituzionali per cercare una soluzione definitiva contro le piene del Tagliamento che ogni anno si manifestano sempre più irruenti e veloci, anche a causa degli sconvolgimenti climatici.

«Ogni anno viviamo con l’ansia delle piene del Tagliamento - dice il sindaco - Ai Consigli comunali in cui è stata discussa questa problematica tutte le componenti di maggioranza e opposizione hanno deliberato all’unanimità forme di sensibilizzazione rivolte a tutti i responsabili della sicurezza pubblica, al fine di intervenire con le opere necessarie sul fiume Tagliamento. Sono trascorsi 55 anni dalla prima grande ondata di piena del fiume e da quel 1966 in cui ha rotto gli argini causando lutti e danni disastrosi. Non vorremmo rivivere simili momenti».

Le soluzioni proposte dal sindaco Codognotto hanno trovato conferma nelle analisi e nelle relazioni redatte da studi scientifici di idraulica; tutti questi lavori hanno portato all’identico risultato, dice il Comune, cioè che senza la realizzazione di opere nel medio corso del fiume le popolazioni a valle saranno sempre più a rischio idraulico. Anche l’ultimo studio eseguito per conto della Regione Veneto in contatto con la Regione Friuli Venezia Giulia  “Progettazione preliminare degli interventi di messa in sicurezza idraulica del basso corso del fiume Tagliamento”, ha riportato il concetto della necessità della laminazione dell’onda di piena a monte della stretta di Latisana-San Michele al Tagliamento. 

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