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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Movida "molesta", pochi rinforzi per Jesolo. Il sindaco: «Servono 100 uomini, ne abbiamo 30»

L'incontro in videoconferenza di questa mattina con la prefettura non ha avuto l'esito sperato. Zoggia: «Non so più cosa fare»

«Servono almeno un centinaio di uomini per presidiare il territorio, ora ne abbiamo solo trenta». Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, è apparso sconfortato al termine dell'incontro in videoconferenza di questa mattina con il viceprefetto, Sebastiano Cento, e i rappresentanti delle forze dell'ordine. L'obiettivo era quello di chiedere più forze di polizia fin da subito per controllare la cittadina del litorale, ma l'esito non è stato quello sperato. Del resto il prefetto Vittorio Zappalorto era stato chiaro ieri, spiegando che i rinforzi disposti per tutta la provincia non consentono di coprire tutte le esigenze.

A quanto sembra, Jesolo sarà rinforzata con almeno dieci carabinieri, con finanzieri (che salvo eccezioni non si occupano di ordine pubblico) e con un numero ancora non precisato di agenti di polizia, «che per di più arriveranno tardi, senza conoscere la città». Il sindaco ha ribadito che da anni chiede più forze per presidiare un territorio in cui «nei fine settimana estivi si riversano centinaia di ragazzi solo per bere, ubriacarsi e fare confusione». Per Zoggia, «controllare il territorio con questi numeri è impossibile». La polizia locale è impegnata con un presidio fisso, con venti uomini sul campo, «ma non è comunque sufficiente», ha aggiunto.

Molto, ora, dipenderà dal prossimo fine settimana, quando riapriranno alcune storiche discoteche del territorio: la speranza è che i buttafuori e la vigilanza privata possano dare "man forte" nei controlli. Se la situazione non dovesse comunque cambiare in meglio, «sarò costretto a firmare l'ordinanza anti-alcol con effetto immediato, - ha concluso Zoggia - che avrà comunque riscontri limitati, se non ci sono agenti a presidiare. Io non so più cosa fare».

Non più tardi di questa mattina, Confcommercio si era opposta a un'eventuale ordinanza. In particolare, il delegato comunale, Alberto Teso, si è espresso in questi termini: «In città ci possono essere oltre 200 mila persone. - ha detto - Gli ubriachi e tutti quelli che possono creare problemi di ordine pubblico sono qualche decina, lo 0,1% delle persone presenti. Invocare nuovi provvedimenti normativi per evitare episodi di ubriachezza molesta è come se, per affrontare il rischio di essere colpiti da un fulmine, si obbligassero tutti a restare chiusi in casa».

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