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Mercoledì, 24 Aprile 2024

«Settore in ginocchio. Caro prezzi insostenibile»: la manifestazione degli agricoltori veneziani | VIDEO

Il sit-in indetto dall'associazione di categoria CIA-Agricoltori Italiani Veneto si è tenuto questa mattina in campo San Maurizio. Tra le istanze rivolte alle istituzioni: interventi rapidi e concreti per sostenere e tutelare il settore primario

Il settore agricolo ha lanciato, questa mattina, un grido di allarme attraverso una mobilitazione che ha coinvolto tutte le province venete. A Venezia, una cinquantina di agricoltori ha manifestato davanti alla prefettura per denunciare la crisi che sta colpendo l’intera filiera agroalimentare. Tra le cause vi sarebbero gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici e della pandemia, la triplicazione dei costi di produzione e il continuo calo dei prezzi dei prodotti agricoli.

«CIA-Agricoltori Italiani Veneto dice basta a tutto questo – ha esordito Federica Senno, presidente provinciale dell'associazione di categoria, nel corso della manifestazione –. Il settore primario sta risentendo più di ogni altro comparto dell’aumento esponenziale dei costi delle materie prime, del prezzo dell’energia e dei mutamenti climatici ormai irreversibili che, con prolungati periodi di siccità alternati a fenomeni meteorologici particolarmente intensi, finiscono con il compromettere le annate agrarie. La pandemia e la crisi internazionale rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità dell’intera filiera agroalimentare, con ripercussioni che, a cascata, ricadrebbero sull’intera società».

A pagare maggiormente gli effetti della crisi sarebbe soprattutto il settore della zootecnia: fino a poco più di un mese fa la metà del fabbisogno di mais, frumento, semola e crusca proveniva dall’Ucraina e dall’Ungheria. Oggi, a motivo della crisi internazionale, non è più possibile contare su queste importazioni: «Nel frattempo, i prezzi delle stesse materie prime agricole sono schizzati in alto: il mais è passato da 25 euro al quintale a 45 euro al quintale, il frumento da 32 euro a 40 euro al quintale e l’orzo dai 28 euro a oltre 40 euro al quintale. Inoltre sono ormai alle stelle anche i prezzi dei concimi – ha spiegato Senno –. In aggiunta a tutto ciò, la crisi energetica sta mettendo in ginocchio pure il florovivaismo».

La mobilitazione ha voluto evidenziare l'importanza di un settore, quello agricolo, che risulta essere particolarmente strategico sia per l’approvvigionamento alimentare della popolazione sia per l’economia del territorio: nel 2021, infatti, il valore della produzione lorda del comparto agricolo veneto è stato stimato in 6,4 miliardi di euro. Le aziende agricole sono 61.138, mentre gli occupati nel comparto sono complessivamente 75.650. 

Nel corso del sit-in una delegazione di CIA è stata ricevuta all'interno della prefettura di Venezia, dove è stato consegnato un documento con le istanze mosse dall'associazione di categoria e le proposte per sostenere e tutelare il settore primario: «Vogliamo richiamare l'attenzione delle istituzioni affinché vengano attuati tutti gli interventi possibili per salvare l’agricoltura veneziana» hanno dichiarato i portavoce della confederazione provinciale. 

«Il capo di gabinetto della prefettura ha accolto le nostre proposte e ha dichiarato il proprio impegno a portare le richieste scritte nel documento all'attenzione della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell'Agricoltura, del ministro della Transizione Ecologica e del ministero dello Sviluppo Economico» ha fatto sapere Senno al termine dell'incontro. 

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