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Cronaca Santo Stino di Livenza

I fiumi lasciano un po' di respiro, ma il conto dei danni sarà salato

Tregua del maltempo che ha falcidiato la provincia. A San Stino scuole riaperte. Spiagge e agricoltura in ginocchio: "Servono opere strutturali"

Il conto sarà salatissimo. Perché ora che la piena sembra essere passata (ma bisogna aspettare giovedì quando ricomincerà forse a piovere), restano sul terreno i danni. Ingenti. In più tornano d'attualità tutte quelle opere rimaste per ora sulla carta che servono per mettere in sicurezza il territorio. Come riportano i quotidiani locali, saranno sicuramente due i settori messi in ginocchio dall'esuberanza di fiumi e canali: le spiagge e il comparto agricolo.

Solo sul litorale di Bibione si conterebbero almeno due milioni di euro di danni. Servirà tempo per ripristinare spiaggia e Arenile. Così come a Jesolo, Cavallino-Treporti, Caorle e le altre località balneari veneziane. Non va meglio per i campi coltivati. Anche se in questo caso è ancora presto per una conta ufficiale dei danni. L'acqua, infatti, è ancora lì. In attesa di essere assorbita dal terreno che ormai è zuppo all'inverosimile. Coltivazioni in pericolo. Anche in vista dell'approssimarsi della primavera.

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Per quanto riguarda il capitolo prevenzione, il messaggio è unanime da parte dei consorzi di bonifica del territorio: servono opere supplementari. Serve, per esempio, l'idrovia Venezia - Padova e torna d'attualità il piano strategico di difesa idraulica presentato in passato dal consorzio di bonifica del Veneto orientale. Sono interventi già individuati con precisione dopo i problemi del 2011 (e sottoposti alla Regione) per mettere in sicurezza il territorio più colpito dal maltempo negli ultimi giorni. Costo? Quaranta milioni di euro. Per fare il punto della situazione la richiesta è di istituire subito un tavolo urgente tra i sindaci del Veneto orientale per chiedere a una sola voce l'adozione di interventi strutturali oltre alle risorse per il ripristino dei danni causati dal maltempo.

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