Mediterranea, l'appello da Venezia: «150 persone stanno rischiando la vita in mare»
Riceviamo e pubblichiamo
«Siamo il gruppo di sostegno di Mediterranea di Venezia, ecco cosa sta accadendo in mare: 150 persone rischiano la vita, tra cui almeno 50 donne e 30 bambini. Sono a bordo di una imbarcazione partita da Al Khoms. Il loro motore si è fermato, alcune di loro stanno male, ci sono donne incinte. È una situazione gravissima, forse è già perfino tardi. La maggior parte delle persone che partono, che provengono dal centro Africa, non sanno nuotare e spesso la traversata del Mediterraneo è la loro prima esperienza in mare. Questa situazione ancora una volta dimostra che le persone non partono perché in mare ci sono le navi di salvataggio, come qualcuno sostiene, ma fuggono dalle sofferenze e dalle torture che subiscono nei campi in Libia. Rischiano tutto sperando di raggiungere la culla dei diritti umani».
L'appello
«Chiediamo l’immediato intervento degli assetti della marina militare e della guardia costiera italiane e maltesi. Chiediamo che venga diramato l’Sos ad ogni nave presente nell’area, senza che questo significhi in alcun modo, come avvenuto nel recente passato, ordinare ai cargo commerciali di riportare le persone soccorse in Libia. Ricordiamo che ciò configura una gravissima violazione di tutte le convenzioni internazionali sui diritti umani e del diritto del mare. Ricordiamo infine il terribile naufragio del 18 gennaio scorso su cui pesa un’inchiesta già avviata. Ci sono esseri umani che rischiano la vita in queste ore. Nessuno può dire di non sapere e le responsabilità ricadrebbero su tutti i governi che non approntassero ogni mezzo per salvarle».