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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Oltre 100 barche in corteo contro l'ostruzione del Ponte e la divisione della laguna

Iniziativa delle società remiere di San Giuliano per sensibilizzare sui pericoli dell'ambiente lagunare, soprattutto in terraferma. "Interi canali scomparsi". Presto i lavori

A remi e a vele spiegate. Decine e decine di imbarcazioni, i rappresentanti di tutte le società sportive di San Giuliano. Si sono dati appuntamento sabato pomeriggio per salpare e manifestare contro il pericolo incombente sulla laguna di Venezia. Il motivo di preoccupazione principale è l'accumulo di sedimenti che ha portato all'ostruzione di tutte le arcate del ponte della Libertà, che in pratica è diventato una diga che divide la laguna in due parti, nord e sud. Con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di mancato scambio d'acqua e di danni all'ecosistema. Il canale naturale che collegava il San Giuliano con Passo Campalto è totalmente scomparso, mentre la navigazione nel Sen della Seppa è sempre meno praticabile.

Il corteo di barche si è mosso nel primo pomeriggio da Punta San Giuliano in direzione del capitello collocato al centro della laguna. I manifestanti mostrano cartelli con gli slogan "Salviamo la laguna". I problemi segnalati sono già stati segnalati alle autorità competenti (in particolare il provveditorato interregionale alle opere pubbliche, ex magistrato alle Acque), che hanno annunciato l'imminente partenza dei lavori più urgenti. Già tra un paio di settimane dovrebbe cominciare la rimozione dei sedimenti da tre delle arcate del Ponte.

Corteo di barche a San Giuliano: "Salviamo la laguna"

Secondo le associazioni (Canottieri Mestre, G.S. Voga Veneta Mestre, Canoa Club Mestre, Circolo Velico Casanova e Circolo della Vela di Mestre) la mancata manutenzione dell'area della laguna antistante San Giuliano sta portando a un interramento progressivo e a una serie di modifiche pericolose per l'ambiente e l'ecosistema. "La laguna si sta interrando - spiegano - in conseguenza dei cambiamenti dei flussi di marea, alghe mai rimosse che si depositano, eccesso di torbidità causato dalla risospensione di sedimenti nel canale di Tessera e ristagno dovuto al ponte".

"Quasi tutti gli archi del ponte della Libertà - si legge in una nota diffusa dalle società, riunite nel nome di Polo nautico Punta San Giuliano - Sono ostruiti da sedimenti, detriti e colonie di ostriche che formano una vera e propria diga, che di fatto impedisce il libero scorrimento di acqua tra la parte nord e la parte sud della laguna, provocando un preoccupante fenomeno di separazione". Se le cose continuano così "si arriverà a un ristagno delle acque e quindi a un interramente di tutta la zona, con la conseguente scomparsa dell'ambiente lagunare". Per il Polo nautico è quindi "prioritario l'avvio degli interventi in corrispondenza dei canaletti che fino a pochi mesi fa hanno consentito, oltre alla navigazione delle piccole barche a remi e da diporto, il passaggio dell'acqua tra la laguna nord e la laguna sud".

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