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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cona / via Conetta

A Conetta arrivano gli ispettori del ministero. Il legale del marito di Sandrine: "Chiede verità"

Sopralluogo nell'ex base missilistica degli uomini del Viminale, assieme ai colleghi della prefettura. La coop: "Tutto a norma, stiamo riparando i danni dei disordini di questi giorni"

Non scema l'attenzione sull'ex base missilistica di Conetta: gli ispettori del Viminale martedì mattina hanno messo piede nell'ex compendio militare per controllare lo "stato dell'arte", tra danneggiamenti, riparazioni e proteste. Un sopralluogo gomito a gomito con personale della prefettura. Si tratta di accertamenti di routine, eseguiti ogni 15 giorni da Ca' Corner. Stavolta si sono aggiunti anche 3 uomini del ministero dell'Interno (che naturalmente si vedono molto più di rado). Quest'ultimi hanno controllato spazi e strutture. Hanno anche pranzato con i richiedenti asilo. Secondo Edeco, la cooperativa che gestisce il campo di Conetta, in cui trovano ospitalità oltre 1.200 migranti, da qualche giorno sarebbe tornata la normalità nell'ex base. Gli ispettori ministeriali e prefettizi avrebbero dato atto dello sforzo profuso. 

La situazione all'interno del campo di Conetta

L'atmosfera si surriscalda nel momento in cui arrivano le telecamere delle tv, ma nel complesso si stanno riparando i danni dovuti alla "rivolta" di inizio gennaio, quando, dopo la morte di Sandrine Bakayoko, la componente ivoriana dei profughi aveva inscenato una protesta bloccando gli accessi al campo e "sequestrando", di fatto, gli operatori della cooperativa ancora nel campo. Fino a notte inoltrata. Su questi fatti sta indagando la magistratura (i reati ipotizzati sono violenza privata, danneggiamento e sequestro di persona) al pari della morte della giovane ivoriana, deceduta a causa di una trombosi bilaterale fulminante. Un malore che non le ha lasciato scampo. 

Il marito della donna, Mohammed, ha espresso dubbi in questo senso. Chiede verità. Chiede che sia escluso senza ombra di dubbio che l'accaduto possa essere collegato alle condizioni di vita che caratterizzano il campo, in cui i richiedenti asilo si lamentano del freddo e del sovraffollamento. "Abbiamo nominato un consulente tecnico - dichiara l'avvocato dell'uomo, Aurora D'Agostino - c'è ancora molto da spiegare. Attendiamo i risultati degli ulteriori accertamenti sul corpo di Sandrine disposti dalla procura. Di certo nessuno aveva spiegato a suo marito i suoi diritti. Nessuno gli aveva spiegato che poteva avere rappresentanza legale". 

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