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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Spinea / Via Unità

"Sos Natura si ferma qui e forse non riaprirà più. Sono riusciti a bloccarci sul nascere"

Enrico Piva, il gestore dell'oasi di Spinea interessata dalla maxi uccisione di animali, annuncia lo stop: "Dicono sia stata una volpe, non ci credo. Iniziavamo a dare fastidio"

"Al posto di cercare chi sono i veri assassini attaccano me perché non avevo la videosorveglianza, ma ti pare?". Enrico Piva, il gestore dell'oasi Sos Natura di Spinea, nonostante i responsi ufficiali dell'istituto zooprofilattivo di Legnaro, continua a essere convinto che le due mattanze che hanno interessato la struttura che gestiva in via Unità siano state opera di uomini. Il tempo verbale è al passato, perché lì di animali non c'è più neanche l'ombra. Anzi, Sos Natura si fermerà per qualche mese e il rischio è che a settembre, se non ci saranno le condizioni, chiuderà definitivamente: "I medici mi hanno consigliato riposo dopo il ricovero - spiega Enrico Piva - noi non abbiamo mai dato fastidio a nessuno. Io e mio padre ci siamo solo  dati da fare per  tutelare gli animaletti del Veneto feriti o in difficoltà. Punto. Cercheremo un altro posto in cui operare, sempre a Spinea possibilmente. Dove manca una realtà come la nostra". 

Stop anche alle raccolte fondi: "I soldi che sono arrivati verranno affidati interamente all'associazione Mamma Rosa - continua Piva - noi non ci mettiamo in tasca niente. Come è sempre stato. Mi contestano che non ero dotato di videosorveglianza, ma con lo stipendio da autista Actv non me la potevo permettere. Tanto più che in quel campo da mille metri quadri (di cui non è proprietario, ndr) non sapevo quanto sarei stato. Ci fermiamo, e forse non riprenderemo più". La tesi del complotto è costantemente nei pensieri di Piva: "Ci hanno voluto bloccare sul nascere, perché col tempo allargandoci avremmo potuto dare fastidio ai cacciatori, ma anche a chi voleva entrare nell'associazione o fondarne di altre simili cercando di arricchirci. C'è la politica dietro. Io in passato l'ho  fatta e ho visto come girano queste cose. Ripeto che non è stata la volpe e sui giornali sono uscite tante menzogne". 

Carabinieri, veterinari e periti sono convinti del contrario, sulla base di una relazione dell'istituto zooprofilattico che parla di segni di canini lasciati alla base del collo delle vittime. Professori universitari hanno dichiarato che la strage è compatibile con il comportamento di una volpe. Piva, però, resta della sua convinzione: "Non è possibile. Mancano le uova di germano reale, i conigli erano stati scaraventati sopra il tettuccio dell'auto che utilizziamo. I conigli avevano il naso staccato. E' sparito un colombo con un'ala rotta. Gli animali non avevano morsi, ma segni come se qualcuno li avesse amazzati con un bastone con attaccato un uncino. Hanno voluto fermarsi perché sarebbe stata una matassa troppo grossa da dipanare. Troppi altarini. Chi ha schiacciato i porcellini con un piede? Uno era con le budella di fuori. Ci hanno voluto fare fuori, e forse ci sono anche riusciti".
 

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