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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca campo Santa Margherita

Ognuno con un ruolo diverso: bloccata la "premiata ditta" dello spaccio a San Pantalon

La squadra mobile e il commissariato San Marco giovedì sera hanno arrestato un nigeriano di 30 anni per droga. Altri due complici senegalesi, entrambi 40enni, sono stati denunciati

Solo pochi giorni fa i residenti avevano chiesto di concentrare l'attenzione sulla loro zona, da qualche tempo interessata da spaccio e microcriminalità. Ora sono scattati gli arresti, al termine di diversi appostamenti da parte degli agenti della squadra mobile e del commissariato San Marco. L'operazione è scattata nelle vicinanze di campo San Pantalon e campo Santa Margherita: è finito in manette S.V., un cittadino nigeriano di 30 anni, mentre due senegalesi 40enni sono stati denunciati a piede libero. Tutti per reati di spaccio. Gli accertamenti sono scattati un mese fa, proprio da alcune segnalazioni dei cittadini che lamentavano un sospetto viavai di giovani per acquistare marijuana. 

E' stato l'occhio dei cittadini a permettere agli investigatori di focalizzare l'attenzione su alcuni personaggi sospetti. Una volta individuati, sono stati pedinati e controllati a più riprese. Ricostruendo il loro modus operandi anche tra la movida di campo Santa Margherita. Lo spaccio è stato anche filmato, per incastrare i pusher. Il blitz "finale" è scattato giovedì sera, quando due persone straniere sono state bloccate dopo aver venduto alcune dosi. Non tutte, visto che addosso avevano ancora stupefacente. Il terzo spacciatore era già stato denunciato la scorsa settimana nell'ambito delle stesse indagini. 

Le manette nei confronti di S.V. sono scattate perché è stato trovato in possesso di 24 grammi di marijuana, divisi in 15 dosi. Per lui, al termine degli accertamenti, è stato inevitabile l'arresto in flagrante. Il giudice l'ha condannato a 8 mesi di reclusione con pena sospesa. Il trio si sapeva muovere per accrescere i propri affari: ognuno aveva il proprio ruolo. C'era il "butta dentro", simile a quelli dei ristoranti turistici che hanno il compito di invogliare la gente a entrare per consumare il pasto, e c'era chi si occupava di controllare la droga. Quest'ultima veniva nascosta nelle barche ormeggiate lungo i canali della zona, o anche negli anfratti degli edifici o tra le porte. Ogni posto andava bene. Una volta agganciato il cliente, veniva portato in un luogo più appartato dove avveniva la consegna. 

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