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Cronaca

Spaccio di ketamina: sgominata la banda dei rave. Collegamenti in mezza Italia

L'operazione è stata condotta dalla squadra mobile di Padova e ha coinvolto anche i colleghi del Veneziano. Sono scattati arresti, perquisizioni e sequestri. Droga in numerose città

Un gruppo criminale dedito al traffico di grandi quantità di ketamina che riforniva le piazze di diverse città italiane è stato smantellato dopo un lungo lavoro di indagine dalla squadra mobile di Padova, grazie anche alla collaborazione dei colleghi di Venezia.

L’operazione

Otto le ordinanze cautelari eseguite dalla polizia del capoluogo: quattro ordini di carcerazione, due arresti domiciliari e due obblighi di dimora. Tutti i provvedimenti hanno colpito altrettanti soggetti accusati di spaccio di stupefacenti sintetici del tipo ketamina. In collaborazione con le squadre mobili di Venezia, Vicenza, Rimini, Benevento, Lecco, Pescara, Mantova e Novara, la polizia euganea ha anche avviato 16 perquisizioni a persone e abitazioni, nei confronti di altrettanti presunti clienti degli spacciatori, disseminati in tutta Italia.

I primi arresti nel 2016

Le indagini nel Padovano sono partite nel giugno 2016 dopo l'arresto di due uomini per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al momento del fermo entrambi avevano con sé più di 3 chili di droga di diverso tipo e alcuni bilancini di precisione per pesare e vendere la sostanza al dettaglio. L'ingente quantità di materiale sequestrato ha permesso di capire quanto radicato e massivo fosse il giro d'affari del sodalizio, che agiva in diverse regioni italiane e in particolare riforniva i frequentatori di rave party e i locali della movida padovana.

L'organizzazione interna 

Gli indagati organizzavano i traffici via smartphone e proprio il controllo delle utenze telefoniche ha permesso di rintracciare anche un gran numero di clienti. Fondamentale è stata la scoperta di un'utenza cellulare intestata a uno straniero, ma in uso alla coppia formata dal 30enne P.C. e dalla 32enne T.V., residenti ad Albignasego e identificati come clienti abituali dei due spacciatori arrestati nel 2016.

La coppia diabolica

Ma non si trattava solo di semplici clienti: le indagini hanno dimostrato che anche i due fidanzati erano parte attiva dell'organizzazione criminale. La coppia incassava regolarmente molti soldi da persone diverse che li accreditavano sulle loro carte prepagate, il cui controllo ha confermato che il denaro proveniva dal commercio della droga. Grazie ai due fidanzati gli investigatori sono risaliti all'identità di uno dei fornitori della piazza padovana, arrestato con addosso alcune dosi di ketamina. Una volta individuato il primo fornitore gli investigatori sono andati a ritroso risalendo sempre più la gerarchia criminale e individuando B.N. e F.A., di 25 e 29 anni, entrambi residenti a Noventa Padovana.

I viaggi in Olanda e il tesoro nascosto

Grazie alle intercettazioni si è scoperto che la ketamina veniva preparata e confezionata da quattro individui, tre dei quali sono andati più volte in Olanda per acquistare della droga sintetica. Dopo l'ultimo viaggio nel mese di dicembre, la polizia ha perquisito l'abitazione di uno di loro, trovando 2,5 chili di cristalli di ketamina, bilancini e strumenti per raffinare la droga e piccole quantità di altri stupefacenti. In casa c'erano anche 43.680 euro in contanti e il pacco proveniente da Utrecht che un ignaro corriere aveva consegnato al ragazzo, colmo di sostanze illecite.

La gerarchia

A fronte delle intercettazioni telefoniche e del controllo di carte e conti bancari intestati a tutte le persone fino ad allora arrestate, anche la colpevolezza di F.A. è stata comprovata. In particolare sono emersi numerosi versamenti da parte di pregiudicati e indagati abituali frequentatori di rave party, tra il 2015 e il 2016. I due fidanzati di Albignasego avevano invece assidui contatti con i pusher di strada magrebini di Pontecorvo e della Paltana, che per la coppia smerciavano al dettaglio cocaina ed eroina. A gestire il traffico era soprattutto la donna, che in alcune occasioni ha addirittura minacciato i clienti insolventi. I due compagni agivano anche come intermediari nello scambio di droga per rifornire le piazze del centro Italia. Il loro principale interlocutore era un 34enne pesarese, che ritirava personalmente la ketamina a Padova per portarla a Bologna e cederla a terzi.

La svolta
A compromettere definitivamente i delinquenti è stata l'intercettazione di una chiamata tra la donna e il pesarese. Nell'ottobre 2016 il 34enne ha chiamato la giovane per confermarle la buona riuscita di un trasporto di ketamina fino a Bologna. L'uomo ha riferito di essere incappato in un controllo di polizia alla stazione ferroviaria, dove però il cane antidroga non aveva fiutato la merce. Questo dettaglio ha confermato agli investigatori che il gruppo commerciava stupefacenti di tipo sintetico, dando l'implemento decisivo alle indagini che hanno poi permesso di delineare la precisa gerarchia criminale e sgominare la banda.

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