Sparatoria a Marghera, Simionato: "Sarebbe potuto accadere ovunque"
Il vicesindaco "difende" gli sforzi della città giardino per rispondere alla nomea di "periferia degradata". Il capogruppo Udc Venturini chiede una riunione sull'ordine pubblico
L'onda emotiva causata dalla sparatoria di domenica sera in piazza Mercato a Marghera non accenna a sopirsi. Sotto i colpi di pistola ha perso la vita un 33enne di nazionalità macedone. Anzi. Il day after è il giorno delle domande e dei timori. “Il sanguinario episodio di Marghera inquieta per le modalità con le quali è stato compiuto - commenta il vicesindaco Sandro Simionato - annichilisce soprattutto l’irrompere del grave gesto criminale in mezzo al compiersi dei gesti quotidiani dei cittadini. La ferocia e la determinazione degli assassini lascia sgomenti e non c’è ipotesi possibile sulle motivazioni del gesto che possa mitigare l’angoscia. Tutti - sottolinea Simionato - dobbiamo avere la consapevolezza che un simile episodio avrebbe potuto compiersi in qualsiasi parte della città. Marghera in questi anni ha saputo reagire con grandissima civiltà e con una diffusa passione civile a un passato che la inchiodava a una nomea di periferia degradata che oggi non ha più alcuna ragione di esistere".
Il capogruppo Udc a Ca' Farsetti Simone Venturini, che domenica sera ha seguito sul posto i rilievi delle forze dell'ordine dopo l'omicidio, ha chiesto in apertura alla seduta odierna del Consiglio comunale che sindaco e Giunta chiedano al prefetto una riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico: "Primo punto all'ordine del giorno - ha dichiarato il consigliere - la situazione della città di Marghera e delle aree vicine alla stazione di Mestre. Il fatto accaduto ieri sera rappresenta, per luogo, orario e modalità, un episodio di cui la Città e chi la rappresenta deve assolutamente tenere conto".
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