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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Spazi per i giovani, Ticozzi: «A più di 32 mila universitari la città non offre nulla»

Il consigliere del Partito Democratico: «Teatro del Parco, Biennale e Fenice non bastano. Servono aree per ballare, concerti, cineforum. In assenza di proposte finiscono per trovarsi a bere in bar e campi»

«Non si può pensare che a 32 mila e 500 studenti universitari iscritti in città basti una rassegna al Teatro del Parco, la Biennale e la Fenice per incanalare la voglia di divertimento e aggregazione. In assenza di proposte alternative, spazi e occasioni i giovani finiscono per trovarsi a bere in bar e campi, spesso creando qualche problema al vicinato». La questione sollevata dal consigliere del Partito Democratico, Paolo Ticozzi, in commissione consiliare la scorsa settimana è contenuta in una mozione.

«Non si può pensare che i luoghi di cultura "alta" possano soddisfare pienamente le esigenze dei giovani - prosegue il consigliere dem - che necessitano di spazi diffusi nel territorio per concertini indipendenti, cineforum, poetry slam, rassegne teatrali, ballare e molto altro ancora. Molte esperienze del genere come il circolo Metricubi, ma anche i Biliardi o il Flat hanno chiuso negli ultimi anni senza più riaprire i battenti. Inoltre le politiche giovanili di questo Comune sono dedicate esclusivamente allo sport, non si lavora sul protagonismo giovanile, sul far crescere nuove esperienze associative, non basta fare bandi per gli spazi».

Anche Raffaele Pasqualetto, presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, è intervenuto sul tema. «In un'intervista ha dichiarato che sono necessari ulteriori luoghi di aggregazione per i giovani in città, visto che mancano. Dichiarazione in completa linea con quanto avevo messo nero su bianco nella mozione rivolta al Consiglio comunale - sostiene Ticozzi - La questione va governata, non è affatto trascurabile e si aggraverà col tempo, anche perché il progetto della città campus mira a raddoppiare la popolazione studentesca. Gli spazi rivolti alle migliaia di iscritti negli atenei veneziani, a cui vanno aggiunti i giovani locali che non li frequentano, sono pochi - continua il consigliere del Pd - come testimoniato anche dalle dichiarazioni di alcuni studenti di Iuav e Ca' Foscari: basta fare un giro e chiedere a qualunque giovane, oltre a bar e spritz luoghi loro dedicati non ce ne sono. Avevo anche proposto di valutare la creazione di un polo per l'aggregazione e il divertimento giovanile a San Basilio, ma gli spazi al Demanio e all'Autorità Portuale non sono stati chiesti».

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