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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria di Sala / Via Tabina

Speedline, Cgil querela Brugnaro

Fiom: «Ha leso l'onorabilità del sindacato». Le scuse del sindaco: «Avanti compatti, il confronto schietto non sia pretesto per adire una causa legale». Fim: «Per noi questione risolta»

Scoppia la bagarre dopo l'incontro di martedì scorso convocato dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro per il caso Speedline di Tabina (Santa Maria di Sala). Solo il giorno prima i sindacati avevano avuto conferma dalla Ronal Group, multinazionale proprietaria della ditta di automotive di Santa Maria di Sala, della chiusura e delocalizzazione dello stabilimento veneziano a fine 2022. Oltre 600 lavoratori hanno saputo dall'oggi al domani di essere a rischio licenziamento in 9-12 mesi. Una bomba sociale. Subito i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil hanno chiesto un incontro con le istituzioni, e il sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro il giorno dopo ha convocato parti sociali, Confindustria, il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni e altri primi cittadini dei Comuni limitrofi per garantire il proprio appoggio ai tavoli regionali e nazionali. Ma a quell'incontro non sono mancati forti momenti di tensione. «Offese e insulti ai sindacati e ai lavoratori», afferma la la Fiom Cgil metropolitana, che ha fatto sapere di aver dato dato mandato ai propri legali «di intraprendere le necessarie azioni nei confronti dell’attuale sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, a tutela dell’onorabilità e rispettabilità della nostra organizzazione sindacale e dei lavoratori e lavoratrici da essa rappresentati».

Il botta e risposta tra Brugnaro e i sindacati (in particolare Fiom e Cobas) sembra sia nato dopo che il sindaco, nel corso di un convegno a Venezia ai primi di dicembre, aveva reso pubblica la notizia della chiusura della Speedline. Le sigle sindacali lo hanno criticato perché a loro dire Brugnaro avrebbe dovuto prima comunicare il fatto ai diretti interessati, alle sigle e alle parti sociali, e poi renderlo pubblico. Così il giorno dell'incontro con la Città metropolitana i toni si sono alzati. «Il sindaco ha leso l'onorabilità del sindacato - afferma Fiom - il primo cittadino di Venezia ha dato dimostrazione del peggio di sé aprendo la riunione con insulti e offese volgari rivolti alle delegazioni Fim Cisl e Fiom Cgil, presenti in quel momento in rappresentanza dei lavoratori Speedline. I toni arroganti e le volgarità espresse in quel contesto evidenziano il disprezzo del sindaco-imprenditore verso i lavoratori e i loro rappresentanti, e a nulla possono valere le scuse successivamente formulate, mentre va dato atto del senso di responsabilità e di calma tenuti dai rappresentanti sindacali che hanno evitato di farsi trascinare nelle provocazioni».

«Sono figlio di un operaio - replica il sindaco Brugnaro - con una grande militanza sindacale e sono anche un imprenditore. Oggi sono un sindaco che ha sempre messo al primo posto la difesa dei posti di lavoro e della dignità di tante famiglie che, grazie a quello stipendio, riescono a vivere. Quando mi è arrivata la notizia che la Speedline aveva deciso di delocalizzare la produzione non ci ho dormito la notte. Mi sono immediatamente mobilitato con tutti coloro che, in questa battaglia, hanno il dovere di schierarsi in prima linea e combattere al fianco di 600 lavoratori, oltre alle centinaia dell’indotto. Confindustria, sindaci, Regione, parlamentari, tanti imprenditori e cittadini che mi hanno contattato. Dobbiamo agire e farlo in fretta, ognuno per l'ambito di competenza. Se qualcuno invece pensa di trasformare il confronto schietto e sincero del 7 dicembre, voluto per trovare una reale linea comune d'azione, in un pretesto per adire una causa legale, allora dimostra di preferire le polemiche alla salvaguardia dei posti di lavoro. Non si confonda la preoccupazione e la passione con cui, assieme a tanti altri, stiamo cercando di tenere alta l'attenzione sulla situazione Speedline, con "insulti e offese volgari". Se invece qualcuno si dovesse essere sentito offeso ed è in buona fede allora me ne scuso, perché non era assolutamente nelle mie intenzioni. Guardiamo oltre, non è il momento di dividerci. Stiamo organizzando la manifestazione del 19 dicembre a villa Farsetti di Santa Maria di Sala. Dobbiamo arrivare compatti. Lo dobbiamo per evitare la cassa integrazione o la ricollocazione. Dobbiamo lottare per tenere la fabbrica aperta ed evitare che chiudano altre. È una battaglia di civiltà, nessuno si permetta di strumentalizzare il dolore».

Nel mezzo della polemica Fim Cisl: «Come tutte le vertenze complicate, anche quella dei lavoratori Speedline genera tensioni e accende gli animi di chi si candida a cercarne una soluzione. Nell’occasione del tavolo istituzionale convocato in Città metropolitana, la Fim Cisl ha manifestato la propria posizione con forza e decisione, ciò che si doveva dire è stato detto e la questione per noi si è chiusa e risolta con le scuse del sindaco. È il momento di stare uniti e fare fronte compatto, chi gioca a dividerci non fa il bene dei lavoratori. La vertenza Speedline sarà lunga e complicata, dovremo agire in modo chirurgico e cercare l’appoggio di tutti, mettere da parte i personalismi e agire da professionisti del lavoro, sappiamo farlo e continueremo a farlo bene. Chiediamo a tutti di guardare all’obiettivo più grande e principale, che è salvare i posti di lavoro e mantenere questa realtà industriale. Ora bisogna andare avanti, lo stiamo facendo con tutte le istituzioni che abbiamo chiamato all’iniziativa del 19 dicembre e che ci hanno manifestato il loro sostegno».

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