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Lo studio

Sprechi della pubblica amministrazione, per la Cgia «sono pari al Pil del Nordest»

PA del Veneto terza d'Italia, ma è solo 109ª se confrontata con le altre realtà regionali in giro per l'Europa

Il cattivo funzionamento della macchina pubblica grava sulle famiglie e sulle imprese italiane per almeno 225 miliardi di euro all’anno. Un importo praticamente pari al Pil "generato" nel 2021 da tre regioni del Nordest: Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. A comunicarlo è l'ufficio studi della Cgia di Mestre.

«Purtroppo - spiega la Cgia -, le regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale, i mancati pagamenti della pubblica amministrazione, la lentezza della giustizia civile, lo spaventoso deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale sono da tempo una spina nel fianco dell’economia del nostro Paese». Sebbene non sia semplice misurare gli effetti economici di queste criticità, l'ufficio studi dell'associazione ha provato comunque a stimarli, arrivando alla conclusione che dovrebbero cubare oltre 11 punti di Pil all'anno, ovvero attorno ai 225 miliardi di euro».

«Sebbene sia sempre sbagliato generalizzare, visto che anche la nostra pubblica amministrazione può contare su punte di eccellenza centrali e locali che ci sono invidiate in molti paesi europei - continuano dalla Cgia -, gli sprechi, gli sperperi e le inefficienze presenti nella nostra burocrazia pubblica sono una amara realtà che, purtroppo, hanno e continuano a ostacolare la modernizzazione del Paese».

In Veneto pubblica amministrazione efficiente

Su 208 regioni europee monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg, la prima realtà italiana la scorgiamo al 100° posto, ed è la provincia autonoma di Trento. Seguono al 104° le strutture pubbliche presenti nel Friuli Venezia Giulia, al 109° quelle ubicate in Veneto e al 117° quelle insediate nella provincia di Bolzano. «Stiamo parlando dell’indice europeo sulla qualità istituzionale che tiene conto della percezione, da parte dei cittadini, della qualità, dell’imparzialità e della corruzione della pubblica amministrazione presente in una determinata area regionale. Insomma, in Italia il nordest svetta per efficienza, anche se nel confronto con le aree regionali più avanzate d’Europa scontiamo ancora un grave ritardo».

La Cgia definisce sconsolante la situazione che emerge dalla lettura dei dai riferiti alle nostre regioni del sud. Delle ultime 20 posizioni di questa graduatoria europea, ben 5 sono occupate dalle nostre regioni del Mezzogiorno: la Puglia è al 190° posto, la Sicilia al 191°, la Basilicata al 196°, la Campania al 206° e la Calabria, penultima a livello europeo, al 207° posto.

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